ANNO 14 n° 118
Senza revisori sono dolori
La bocciatura (immotivata) della nomina del nuovo collegio
blocca il Comune (da domani senza contabili) e potrebbe inguaiare Serra
03/01/2016 - 02:01

VITERBO – Ennesimo paradosso in questa crisi che di paradossi è piena: un consigliere comunale che dice di non voler più tornare in consiglio con l’amministrazione Michelini, potrebbe tornarci a breve. Per revocare la bocciatura di una delibera che lui stesso, da presidente facente funzione, aveva messo in votazione. Il consigliere comunale in questione è Francesco Serra, incidentalmente anche capogruppo del Pd, incidentalmente pure capo di quei sette consiglieri democratici intenzionati a far cadere Palazzo dei priori.

La vicenda risale al 17 dicembre scorso. Quando in una sala d’Ercole mezza vuota (mancavano i consiglieri popolari del Pd, quelli di Oltre le mura, Moricoli e Filippo Rossi) fu respinta la delibera di nomina dei tre nuovi revisori dei conti. Tutti professionisti stimati, tutti sorteggiati – come prevede la nuova legge – dalla Prefettura, ma tra cui spiccava il nome di Lorenzo Ciorba, padre del presidente del consiglio comunale Marco. Ciorba junior quel giorno uscì e, assente la sua vice Daniela Bizzarri, a dirigere i lavori fu chiamato – come da regolamento – il consigliere anziano Francesco Serra.

Poco importa se la Prefettura nei giorni precedenti aveva spiegato chiaramente che il procedimento era stato regolare e trasparente. Poco importa se lo stesso segretario comunale Francesca Vichi, analizzando la delibera, non aveva riscontrato alcuna causa di incompatibilità tra Ciorba padre e Ciorba figlio (ci sarebbe stata semmai il giovane Marco fosse stato assessore). La delibera non passò. La minoranza votò direttamente contro, mentre in maggioranza preferirono appellarsi all’articolo 47 comma 4, quella norma che consente di restare presenti in aula senza però partecipare alla singola votazione. Chi era presente quel giorno in aula ricorda gli inviti del sindaco - tra l'altro l'unico poi a votare a favore - a sospendere il punto, proprio per la delicatezza della pratica e per avere la certezza di non commettere infrazioni o, peggio, reati. Invece si votò, e non è un caso che quel giorno in pratica nacque la crisi di maggioranza...

Da allora, il percorso burocratico è andato avanti. E domani, lunedì, l’amministrazione comunale si ritroverà senza collegio dei revisori dei conti. Perché quello vecchio decade (e non è possibile più prorogarlo), ma non si può neanche provvedere ad una nuova nomina. Già, è il classico vicolo cieco. All’indomani della bocciatura della delibera, la Prefettura è tornata a chiedere un parere al ministero dell’Interno, così come la vicepresidente Bizzarri (alla quale sarebbe dovuta toccare la patata bollente, visto che Marco Ciorba non può esprimersi sul caso) ha consultato anche dei legali esperti nel campo. Morale della favola: non si capisce perché quella delibera fu bocciata.

Mancano le motivazioni oggettive per aver votato no, quelle in punta di diritto che contestino i pareri favorevoli della Prefettura prima e del segretario generale poi. E così la stessa Prefettura, non conoscendo le preclusioni ufficiali nei confronti di Ciorba (perché la parentela, come abbiamo visto, non è ostativa), non può neanche in teoria stralciare la posizione di Ciorba e procedere al sorteggio di un suo sostituto. Perché la legge prevede sostituzioni qualora i nominati ''rinuncino o abbiano effettivi impedimenti a ricoprire quel ruolo''. Insomma, secondo alcuni si potrebbe profilare addirittura un abuso di potere da parte dei consiglieri, benché il consiglio sia in teoria un organo sovrano. Così come non vale, in questo caso, la procedura che trascorsi 40 giorni il presidente (Bizzarri sempre, e non Ciorba) proceda automaticamente e autonomamente alla nomina.

Allo stesso tempo Bizzarri ha scritto una lettera a Serra, al segretario generale e, per conoscenza al sindaco, declinando ogni responsabilità (logicamente: lei non c’entra nulla) e segnalando ''lo stato di paralisi dell’ente''. Che da domani, appunto, si ritroverà senza collegio dei revisori dei conti: una situazione delicatissima visto che tra gennaio e febbraio si dovrà iniziare a lavorare sul bilancio e c’è un altro argomento importante da affrontare come il piano assunzioni.

L’unica via d’uscita al momento sembra essere che Serra riconvochi il consiglio comunale (in autotutela) per ritirare quella decisione. Ed evitare non solo la paralisi dell'amministrazione - che a qualcuno comunque potrebbe anche far comodo, di questi tempi - ma pure eventuali strascichi a livello amministrativo e non solo.





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