ANNO 14 n° 118
Pepponi: ''Il mio giudizio su Michelini è negativo ma non sono io a tramare''
24/12/2015 - 02:01

di Andrea Arena

VITERBO – Quando domenica pomeriggio Giuseppe Fioroni ha tuonato da San Martino al Cimino, turbando per un attimo la tranquillità del dì di festa, contro ''quelle tre o quattro famiglie comuniste della città, sempre quelle, che vogliono far cadere l’amministrazione comunale'', è scattata la corsa agli elenchi telefonici. Dopo un’attenta consultazione non sono risultate presenti – almeno nel capoluogo, in provincia non si sa – famiglie con cognomi sospetti. Nessun Molotov, nessun Trockij né Breznev, figuriamoci Džugašvili, che poi era il cognome di Stalin. E allora, chi saranno queste famiglie comuniste viterbesi (o viterbesi comuniste) che mettono a repentaglio la seconda metà di mandato di Leonardo Michelini?

Roberto Pepponi, imprenditore di successo – si direbbe illuminato, se non fosse che ultimamente il termine porti un po’ sfiga -, famiglia pure, parentela acquisita con quel Sauro Sorbini che in passato ha messo alla berlina la classe dirigente politica locale e nazionale, con l’ironia e l’irriverenza dei grandi. Ecco, Roberto Pepponi.

Fioroni ce l’aveva con lei, l’altro giorno?

''Intanto, ha sbagliato. Non sono comunista e, se lo fossi, non avrei alcuna difficoltà ad ammetterlo. La questione, semmai, è un’altra''.

Quale?

''Che non ho né il potere né la forza di far cadere il sindaco''.

Lei è troppo modesto.

''Intendiamoci: il mio giudizio sull’operato di Michelini è negativo, molto negativo''.

Fin qui la versione di Fioroni torna.

''Se avesse fatto qualcosa per la città, se avesse lavorato, sarei di tutt’altro avviso''.

Quindi non è lei il potere rosso che rema contro.

''No, ripeto: non ho tutti questi poteri. E poi, scusi…''

Dica.

''Non avrei tramato nulla. Ho degli amici a Palazzo dei priori, Barelli, Rossi e De Alexandris, con i quali abbiamo dato vita alla bella avventura di Viva Viterbo. E loro non mi sembrano che facciano qualcosa contro Michelini, no?''

La ricerca del bolscevico continua: caccia ad Ottobre rosso.





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