ANNO 14 n° 118
Mattatoio, Pd ancora spaccato
Per il project financing i voti favorevoli dei fioroniani e l'astensione dei serriani
Domani commissione per avviare la pratica sul referendum per l'acqua pubblica
26/02/2016 - 19:18

VITERBO – Ore 19.20 Pd ancora spaccato anche sul voto all'intera delibera sul project financing, il copione è lo stesso: i sei ribelli si appellano all'articolo 47 comma 4 mentre fioroniani e civici votano a favore. Ciò basta a far passare la delibera (all'unanimità come prevede il regolamento), ma non certo a certificare la fine della crisi tra i democratici. E adesso parla Serra. Qui l'intervento di Serra

Ore 19.12 Si vota un emendamento dei civici di maggioranza sulle tariffe del mattatoio agevolate per le aziende viterbesi. E' la prima volta che i ribelli del Pd rientrano in aula e votano: si appellano tutti all'articolo 47 comma 4 (che consente di restare predenti in aula ma di non votare). Civivi e popolari votano invece s favore. Nella minoranza, molti escono dall'aula, Insogna e Moltoni (Gal) si astengono. Ma l'mendamento Simoni passa, anche se spaccando il Pd. Ora di voterà su tutta la delibera sul project financing per il mattatoio.

Ore 18.39 Si va avanti con il mattatoio. Il dirigente Manetti risponde a tutte le domande dei vsri consiglieri sul project financing.

Ore 18.05 E venne Serra, capogruppo del Pd, che interrompe la discussione sul mattatoio e annuncia: ''Dopo la discussione di questo punto vorrei fare delle dichiarazioni politiche al consiglio''. Cioè le sue dimissioni. E' il momento che si aspettava da tutto il giorno, poi ci si è messa di mezzo l'acqua...

Ore 17.57 Ma il consiglio va avanti. Primo punto all'ordine del giorno: il project financing sul mattsatoio comunale, questione urgente visto che sulle proroghe concesse dal Comune c'è anche un parere contrario dell'Anac, l'autorità anti corruzione. L'0assessore Perà legge la delibera. Il pubblico in aula si è cslmato.

Ore 17.48 I capigruppo hanno trovato un accordo: prima commissione convocata domani alle ore 10 per eleggere il presidente (passo necessario) e poi imbastire l'iter per avviare il referendum. Dopo di che si riuniranno ancora i capigruppo e fisseranno il consiglio comunale (probabilmente già per domenica che, ripetiamo, è l'ultimo giorno utile per indire la consultazione popolare). Il presidente Ciorba annuncia la decisione.

Ore 17.41 Sono arrivati anche dei rinforzi della polizia locale, visto che due sole vigilesse, per quanto coraggiose, avrebbero avuto difficoltà a contenere la folla. Che continua a rumorggiare: l'idea di mettersi tutti di spalle rispetto al banco di presidenza, in segno forse di indifferenza, non trova molti adepti. Tra l'altro, una cosa del genere era già stata vista in un derby Giulianova - Teramo dei primi anni novanta.

Ore 17.20 Mentre la sospensione va avanti, il folto pubblico si dedica a cori da stadio e battimani.

Qui tutte le immagini del consiglio comunale

Ore 17.01 La capigruppo è ancora in corso, anche se i capigruppo di minoranza sono usciti. Secondo le prime indiscrezioni ci sarebbero due proposte. Una della maggioranza (firmata Moricoli) di votsre un ordine del giorno che impegna il sindaco a tutelare lo status pubblico dell'acqua. Un altro, già avanzato da Santucci, per convocare subito la commissione, avviare le pratiche per il referendum e portare il tutto in consiglio. Quando? Domenica 29 febbraio, ultimo giorno utile. Ora si stanno proponendo le due ipotesi anche al comitato.

Ore 16.50 La pausa si protrae. C'è da dire che per una volta è presente tanto pubblico: oltre al comitato per l'acqua pubblica (Non ce la beviamo) ci sono anche i lavoratori ex Esattorie, i famigliari degli ospiti delle Rsa, più qualche prezzemolino che sposa sempre tutte le cause. Insomma: varia fauna. Di certo non sono venuti qui per vedere come va a finire la crisi.

Ore 16.15 Consiglio sospeso per la riunione dei capigruppo. Vince il buonsenso, o forse la voglia di blandire la folla.

Ore 16.07 Santucci (FondAzione) propone con molta ragionevolezza di sospendere ma di affrontare la questione a fondo, risolvendo cioè l'impasse della prima commissione (senza presidente da mesi e col vicepresidente dimissionario), che poi blocca proprio la pratica per indire il referendum. ''Sennò non ne usciamo più. La maggioranza deve prendersi le sue responsabilità, deve decidere, cosa che non ha mai fatto''.

Ore 16 Sul referendum per l'acqua pubblica scoppia un po' di parapiglia, qualcuno dal folto pubblico s'inalbera, e viene allontanato prontamente dall'aula dagli agenti di polizia locale. De Domincis (Cinque Stelle) chiede di sospendere il consiglio per affrontare la questione in una riunione di cspigruppo. Per Ciorba è una proposta ragionevole.

Ore 15.50 Frontini (Viterbo2020) chiede perché il punto sul referendum non sia stato neanche inserito nell'ordine del giorno. Il presidente Ciorba replica: ''Non essendo passato prima in commissione, non si può affrontare in consiglio''.

Ore 15.48 Primo appello e c'è il numero legale. Quelli del Pd, che siano serrapanunziani o fioroniani, entrano in aula tra il brusio del pubblico. Certe facce, qui dentro, non si vedevano dal 17 dicembre ultimo scorso.

Ore 15.42 Ma l'appuntamento non era per le 15.30? Di consiglieri in aula ce ne sono pochi: mezzo Pd è in riunione. 

Qui l'articolo sulle dimmissioni annunciate come capogruppo del Pd da Francesco Serra

La giornata. Sarà il consiglio comunale della ricucitura oppure della rottura definitiva? Più il primo scenario del secondo, visto che la giornata di è aperta con dimissioni del capogruppo del Partito Democratico, Francesco Serra, annunciate nella riunione del gruppo che si è svolta prima del consiglio. Dunque, è altamente probabile che la crisi sia destinata a rientrare, anche se è dato sapere quale escamotage (o scusa) abbiano trovato i democratici per far passare la ritrovata pace. Staremo a vedere.

Ovvio dunque che in aula si parlerà di crisi, in tutte le sue entusiasmanti – o esilaranti – versioni. E il referendum sull'acqua pubblica? I comitati civici che hanno raccolto la firma hanno promesso di invadere l'aula: da qualche minuto sotto Palazzo dei priori s'aggira una Punto nera, con tanto di megafono, che arringa la folla. Staremo a vedere, ma l'impressione è che l'acqua debba lasciare spazio ad altre questioni. Meno liquide, semmai gassose, aeree.

Intanto, Filippo Rossi ha già scaldato il fuoco sotto al pentolone: ''Il referendum sull'acqua? Inutile e costoso - ha detto il consigliere comunale di Viva Viterbo - Tra l'altro, ho scoperto anche che le 3400 firme raccolte non sono state neanche autenticate.Ma fatemi il piacere''.





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