ANNO 14 n° 118
''Un accordo di scopo per non finire qui''
La proposta di Viva Viterbo per uscire dallo stallo a Palazzo dei priori
30/12/2015 - 12:47

di Andrea Arena

VITERBO – Loro, quelli di Viva Viterbo, avrebbero una mezza idea su come uscire dal pantano della crisi. Loro, quelli di Viva Viterbo, provano ad utilizzare i meccanismi civici: rapidità, semplicità, condivisione. Tutte cose che stanno agli antipodi degli ingranaggi della politica, la politica peggiore. Per questo hanno chiamato la stampa qui, in sala consigliare. Per proporre.

''Facciamo un patto, un accordo di scopo – dice Filippo Rossi rivolto sì alle nuore dei cronisti, ma affinché le suocere della maggioranza intendano – Decidiamo cinque, dieci cose da fare, in un lasso di tempo definito, e facciamole. Perché noi come Viva Viterbo siamo qui per fare delle cose, non per soffocare nel politichese, o peggio nell’impasse del Pd. Non ci interessano i dibattiti politici, sul riposizionamento, sulle correnti, come non interessano la gente. Che a dire la verità non capisce neanche le ragioni di questa crisi’’.

Le cose da fare, per Viva Viterbo, sono quelle che attengono alla missione per cui questa formazione civica nacque tre anni fa, si presentò alle elezioni, prese un 13 per cento, e al ballottaggio sposò il progetto di Michelini proprio per vedere realizzata quella parte di programma. Turismo e cultura. ''Qualcosa siamo riusciti a fare – argomentano Barelli, De Alexandris e Rossi –, anche rinunciando ai posti, con due dimissioni da presidente del consiglio. E qualcosa vogliamo continuare a fare: la riqualificazione di piazza del Comune, che può partire grazie al progetto l’edilizia che finanzia l’arte, la riapertura dei teatri Unione e Genio, la sfida di riempire i contenitori del Plus, per cui abbiamo le nostre idee, come uno spazio per l’arte moderna alla pensilina, e il rilancio della parte laica di piazza del Duomo. Facendo queste cose crediamo sinceramente che l’amministrazione possa lasciare qualcosa alla città, al di là di quando finirà l’era Michelini e senza pensare alle prossime elezioni. Queste le nostre proposte, i Moderati e riformisti ne avranno altre, il Pd altre ancora: parliamone, troviamo una lettura comune, diamoci una scadenza e andiamo avanti’’.

Questo il messaggio, da dividere equamente tra la sincerità dei veri obiettivi civici (che esistono e non sono né nuovi né strumentali) e l’intenzione di mandare segnali di fumo alle altre componenti della maggioranza, specie quelle più litigiose. ''Se ci alleremmo ancora col Pd? – si chiede Rossi – Dipende da quale Pd…Certo, non che tra l’opposizione vedo cose che mi esaltino, dal peggior populismo grillino e salviniano alle chiacchiere inutili sulla riduzione di uno zero virgola delle tasse, che poi la gente neanche se ne accorge. Siamo qui per fare, anche per investire, non per tagliare ed imbonirci le piazze’’. Viva Viterbo si ripresenterà alle prossime elezioni (‘’con l’orgoglio delle cose fatte e con le scuse per quelle non fatte. Crediamo in un partito della Nazione, e per questo abbiamo accettato volentieri il rapporto con Moderati & riformisti’’)..

Di certo, secondo Rossi, ''Viva Viterbo sta lavorando per risolvere la crisi’’. Bisognerà vedere se in questa atmosfera dilaniata, con tanti microconflitti che alimentano la guerra termonucleare all’interno del Partito democratico, coi rapporti personali che sono andati a farsi benedire, con due assessori che non si presentano in giunta e sette consiglieri che hanno sfiduciato il sindaco, si possa trovare qualche margine per trattare. Lo scopriremo dopo l’Epifania, quando tutti saranno tornati in città. Anche la Macchina di Santa Rosa, quella Fiore del cielo che rientrerà da Expo, da Milano, dopo che ieri la giunta – su proposta di Barelli – ha deliberato i fondi per il viaggio. Chissà che non porti un messaggio di pace, o almeno di tregua.





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