ANNO 14 n° 118
Comune e Provincia, botta e risposta
Gli assessori del Pd ribelle disertano la giunta convocata da Michelini
Poco dopo a Palazzo Gentili i civici e Fabbrini (Pd) votano contro la maggioranza
22/12/2015 - 15:22

VITERBO – Si marcano a uomo, a volte a donna. Tra le sedi di Provincia e Comune ci sono cento metri, anche meno, e però è lo stesso campo di battaglia, almeno per quello che riguarda il centrosinistra. Oggi, subito dopo l’ora di pranzo, due scontri differenti.

Ha iniziato Palazzo dei priori, dove alle ore 13 era convocata la giunta comunale, presieduta dal sindaco. Qui i due assessori che avevano annunciato (annunciato) le dimissioni nel pomeriggio, vale a dire Sonia Perà (nominata, in quota segretario provinciale Andrea Egidi) e Alessandra Troncarelli (eletta, in quota consigliere regionale Enrico Panunzi), non si sono fatte vedere. Chissà se in attesa di formalizzare i rispettivi addii oppure, più probabilmente, per dare un segnale in attesa che la crisi prenda una piega decisa verso un senso – l’addio di Michelini passando dal consiglio comunale – o un altro, un accordo in extremis che salvi capra a cavoli. ''La riunione di giunta si è tenuta ugualmente, ci mancherebbe altro. Abbiamo lavorato come sempre per la città e le cose da approvare o da ratificare, con grande senso di responsabilità e di rispetto nei confronti del nostro sindaco'', dice un assessore presente.

Alle 13.30, invece, a Palazzo Gentili è iniziato il consiglio provinciale. Qui è toccato ai civici – decisivi per eleggere il presidente Mazzola, del Pd – comandare il gioco. E i civici (i due che siedono anche nel Comune capoluogo, Tofani e Treta, assente la tarquiniese Voccia) e il fioroniano del Pd Fabbrini hanno adottato un’altra tattica, diversamente ostile: hanno votato contro il provvedimento d'inidirizzo dell'amministrazione sugli ex precari (che chiedeva di valutare tutte le azioni da intraprendere per tutelare gli ex lavoratori a tempo della Provincia), considerandolo limitante. Loro avevano proposto un altro tipo di misura, in cui si valutava addirittura l'assunzione per un giorno, entro la fine dell'anno, degli ex precari, così da lasciare maggiore spazio ad eventuali azioni da intraprendere in futuro. L'atto di indirizzo di Mazzola, invece, è passato grazie ai voti dei consiglieri Pd presenti: Palozzi, Quintarelli, Stelliferi, Angelelli e lo stesso presidente.

A consiglio chiuso Treta si esprime così: ''Abbiamo chiesto di inserire nell'atto di indirizzo un passaggio per determinare l'assunzione, anche solo per un giorno, dei 46 ex precari. Poteva tornargli utile per eventuali stabilizzazioni, in caso di cambio della norma nazionale. Non hanno voluto''. Mazzola, in consiglio, ha spiegato la decisione così: ''Non si può disporre l'assunzione, neanche per un giorno. C'è parere contrato del segretario generale e dirigente e non ho mai votato un atto contro i pareri dei tecnici''.

Aula che ha registrato nell'occasione anche le assenze dei consiglieri di minoranza Cataldi e Micci e del battistoniano Sandrino Aquilani.

In mattinata, lo stesso Mazzola aveva detto ai cronisti: ''Non voglio parlare della crisi in Comune a Viterbo, perché non ci deve riguardare. Ho messo in chiaro sin dal primo giorno che eventuali problemi nelle amministrazioni comunali non sarebbero mai entrate qui, altrimenti avremmo avuto beghe continue anche noi’’. Appunto.





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