ANNO 14 n° 118
Pd, c'è Quintarelli e forse l'accordo
Eletto il nuovo capogruppo, Fabbrini confermato vice dopo la riunione
09/03/2016 - 20:58

(Arduino Troili, per la serie ''A volte ritornano'')

di Andrea Arena

VITERBO – Mario Quintarelli, 59 anni, dirigente della Asl (77mila euro e spicci dichiarati come reddito nel 2015), ex sindaco di Celleno e consigliere comunale di Viterbo al secondo mandato è il nuovo capogruppo del Partito democratico in sala d'Ercole. Vice è stato confermato Aldo Fabbrini.

E' stato eletto stasera, nella riunione del gruppo consigliare nella sede del Pd in via Polidori, al termine di una riunione alla quale hanno preso parte tutti i consiglieri, compreso quell'Arduino Troili che pure continua a disertare le sedute di Palazzo dei priori dopo aver bruciato, emblematicamente, la poltrona nel Focarone di Bagnaia, lo scorso 16 gennaio. Assente in aula, presente qui prima per proporre lui stesso la candidatura di Quintarelli, poi per non fargli mancare il suo voto. Un bipolarismo politico davvero bizzarro, per essere buoni.

Quintarelli prende il posto di Francesco Serra, il quale aveva annunciato le dimissioni proprio in consiglio comunale lo scorso 26 febbraio. Cambia il nome ma non la sostanza, visto che Quintarelli è un altro di quei sette consiglieri ribelli che a dicembre sfiduciarono nella sostanza ma non nella forma, il sindaco Michelini. Rientrata la crisi, fattosi da parte Serra, è arrivato il momento di Quintarelli.

Un parto sofferto, visto che alla fine, dopo oltre due ore di riunione, le urla continuavano a sprecarsi, tutti a rinfacciarsi questo o quello: dall'allontanamento di Fersini (che ormai risale al Pleistocene) a questo o quel voto espresso in aula. Ma la spaccatura più grande si è verificata sul metodo dell'elezione del nuovo capogruppo: i fioroniani chiedevano ai sette almeno di approvare un documento in cui tutti si impegnavano ad essere presenti in aula e di sostenere l'amministrazione. Alla fine – quando già Serra se n'era andato e il dibattito andava avanti con Scorsi e Volpi grandi protagonisti – si è arrivati ad un accordo tra gentiluomini: eleggere Quintarelli e Fabbrini e rivedersi venerdì o sabato per licenziare ''un documento condiviso in cui si impegna l'amministrazione a perseguire alcuni punti programmatici, tra cui quelli che facevano parte del programma del Pd e ribadire che il Pd è in maggioranza'', come dicono i consiglieri. Un impegno scritto e firmato, insomma, che dovrebbe garantire a Michelini un nuovo margine di durata.

Quintarelli comunque vince il ballottaggio con Aldo Fabbrini, luogotenente fioroniano, espressione della minoranza (i consiglieri popolari sono soltanto cinque) e pure finito nel tritacarne del totonomine. Se fosse stato eletto lui, ci sarebbe stato da pensare che l'accordo tra le due anime fosse cosa fatta: Fabbrini capogruppo, Quintarelli assessore al posto di Delli Iaconi (che i sette considerano traditore a tutti gli effetti) e ingresso in giunta di Tofani per i civici. Invece così siamo ad un accordo sulla parola, che comunque, rispetto alla guerra degli ultimi tre mesi, è già un passo avanti.





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