ANNO 14 n° 118
Pd, adesso parlano i fioroniani
Dopo i 7 ''ribelli'', Melilli e Tramontana ascoltano i consiglieri popolari
04/01/2016 - 19:17

di Andrea Arena

VITERBO – Ore 18.20, sotto a chi tocca. Escono in buon ordine i sette consiglieri ''ribelli'' (non è un termine offensivo: è per far capire meglio ai lettori di chi stiamo parlando) ed entrano i cinque popolar fioroniani. La sede del Partito democratico in via Polidori oggi è un porto di mare, ma magari non d'amare per chi sta qui da tutto il pomeriggio. Eppure, bisogna stacce: si decidono le sorti – non magnifiche, forse progressive – dell'amministrazione Michelini. Al cospetto del segretario regionale del partito (che di Palazzo dei priori è azionista di maggioranza) Fabio Melilli e del dirigente nazionale democratico Riccardo Tramontana.

L'incontro con i panunziani e i relativi due assessori (l'eletta Troncarelli e la nominata Perà) è durato quasi due ore. Intorno al tavolo, nella sala che dà sull'esterno, senza nessuna voglia né necessità di nascondersi (non ce ne sarebbe la ragione), i sette più due hanno esposto le loro ragioni. L'inverno del loro scontento verso la piega che hanno preso gli eventi. Le rimostranze. I mal di pancia non più tollerabili. Particolarmente attive, raccontano quelli che hanno avuto la fortuna di origliare, le quote rosa, con Mongiardo, Perà e Troncarelli a sottolineare questa o quella mancanza dell'altra parte.

Tramontana ha ascoltato, Melilli ha parlato, cercando di capire: ''Siamo qui per capire la situazione – ha detto l'ex presidente della Provincia di Rieti, ora deputato, ai cronisti in tutt'altro che dolce attesa – Posto che a Viterbo le cose sono difficili per definizione. Qui non bisogna risolvere la questione, ora e subito, ma individuare le ragioni di entrambe le parti e vedere se la situazione si può risolvere. Poi ci penserà il partito. Io? Sono ottimista di natura''.

Usciti i sette più due (sembra una specialità di canottaggio, invece è solo politica), sono entrati gli altri. Saluti freddissimi, letti separati, e dentro di nuovo alla stessa sala. Il primo ad arrivare è stato Aldo Fabbrini, vicecapogruppo in sala d'Ercole, poi Boco, Ciambella e tutti gli altri. E' passato a fare un saluto istituzionale anche il segretario dell'Unione comunale Stefano Calcagnini, mentre il segretario provinciale Egidi è rimasto tutto il pomeriggio in sede, circondato dall'affetto dei suoi cari (la vice Manuela Benedetti e Alessio Trani). Disponibilissimo – come al solito – ad aprire le porte del quartier generale democratico anche ai cronisti.

Nel pomeriggio si era sparsa la voce di un passaggio anche del consigliere regionale Panunzi: avvistato in zona il suo autista. Ma il canepinese alla fine non si è visto. Agli incontri di oggi seguiranno a breve quelli romani, con lo stesso Egidi e Calcagnini protagonisti. La strada per una soluzione, per la sopravvivenza o per la fine di questa storia, è ancora lunga. E piena di attese come questa.





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