ANNO 14 n° 118
''Sviluppo termale ancora lento per il ricorso delle Terme dei Papi''
20/09/2016 - 14:01

VITERBO - La soluzione è vicina, ma ancora non c'è. Il programma di rilancio del piano termale del Comune di Viterbo procede, ma lentamente, perchè in ballo c'è ancora il ricorso al Consiglio di Stato presentato dalle Terme dei Papi contro la decisione di Palazzo dei Priori di limitare la quantità di acqua utilizzabile. E poi c'è la crisi, che comunque c'entra sempre e non aiuta.

L'assessore al Termalismo Antonio Delli Iaconi relaziona in aula durante il consiglio straordinario chiesto dalla minoranza sul tema. Ripercorre quanto fatto negli ultimi tre anni dall'amministrazione, annuncia l'avvio di un piano di rilancio a breve ma date non ne dà. Soprattutto per il varo del bando che dovrà regolamentare l'ingresso di capitali privati che trasformino davvero Viterbo in città termale.

Diversi gli odg presentati sull'argomento, dalla consigliera Chiara Frontini, da Maria Rita de Alexandris e, in extremis, da Francesco Serra. Il dibattito non decolla, si sospende la seduta prima che la questione entri davvero nel vivo. In aula presenti anche i responsabili della società che gestisce il Bagnaccio e i referenti del comitato che da anni si batte per la riapertura delle terme Inps. C'è anche Fausto Sensi, titolare delle Terme dei Papi. 

''Le ex Terme Inps sono una vertenza che si trascina da anni - dice Delli Iaconi -, per convincere gli investitori a spendere 15 milioni di euro per dar vita in concessione a un'iniziativa di rilancio avviata negli anni '90, servono diverse cose. La prima è una strumentazione giuridica, la seconda è l'acqua e per terza la realizzazione concreta dei progetti attraverso investimenti e capitali''. Secondo Delli Iaconi, il Comune dal 2014 in poi, da quando cioè la Regione ha dato mandato a Palazzo dei Priori di occuparsi del rilancio delle ex Terme Inps, ha fatto tanto. ''Ci siamo dati una strumentazione giuridica efficace - spiega, anche se dopo due anni e più risultati non si vedono - e abbiamo risolto il problema della quantità dell'acqua, perché per fare il bando dobbiamo garantire un'offerta d'acqua sufficiente a far funzionare lo stabilimento. Queste condizioni si possono realizzare solo adesso''.

In realtà mancano ancora dei passaggi, cruciali, come Delli Iaconi stesso ammette. ''Incombe ancora il ricorso al Consiglio di Stato delle Terme dei Papi sulla limitazione dell'acqua - dice -, ne attendiamo l'esito. Ma ci avviamo con ottimismo verso la certezza di avere il quantitativo sufficiente di acqua, anche perché le anticipazioni dell'aggiornamento dello studio Piscopo, non ancora reso noto, vanno in questa direzione. L'ipotesi è quella di tombare il pozzo di San Valentino e di trovare quantità prelevabili nei singoli punti, nel rispetto dell'equilibrio generale, per garantire acqua alle Terme dei Papi, alle terme Salus che hanno chiesto un aumento della quantità, e alle ex terme Inps. Si intravede a breve una soluzione, una volta chiarito l'esito del ricorso al Consiglio di Stato''.

In conclusione, senza avere dato una data per il bando, prima dell'apertura del dibattito che ha riguardato soprattutto la lentezza dell'amministrazione nel dare risposte a progetti termali esistenti e mai evasi, Delli Iaconi si occupa di terme libere e pozzi abusivi. ''Per le terme libere il Comune intende occuparsi di strutture di servizio che rendano le aree più fruibili - spiega - perché così si potrà predisporre un bando per la gestione. È necessario l'equilibrio tra costi e ricavi. Per il Bagnaccio la nostra proposta è il rinnovo della sub concessione alla società che lo gestisce, attraverso un accordo di collaborazione, un mini project''. Altri però sono fermi negli uffici, come sottolineato da Santucci. ''I pozzi abusivi non non sono poi tanti, alcuni sono autorizzati dalla Provincia - conclude -. Sono 8, abbiamo proposto loro di ridurre l'acqua alla quantità sufficiente per per uso domestico. 6 hanno accettato, due sono in contenzioso. Ma si tratta di quantità irrilevanti''. 

Si votano gli ODG unificati. Dell'idea reale di sviluppo termale se ne riparlerà dopo l'esito del ricorso delle Terme dei Papi. Sempre che i magistrati nel loro ''parere' (copyright sindaco Michelini) rigettino le richieste dei Sensi. Altrimenti tutto tornerebbe in discussione.





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