ANNO 14 n° 118
Nel Pd si lavora per evitare il voto
Attesa per l'incontro con Guerini giovedì, previste scintille in seconda commissione
15/02/2016 - 02:01

di Roberto Pomi

VITERBO – Crisi di Palazzo dei Priori, settimana piena di banchi di prova. Il momento topico sarà l’incontro, tutto interno al Pd, con i big del partito Lorenzo Guerini e Fabio Melilli. Rinviato di una settimana, doveva infatti tenersi venerdì scorso, è in agenda per giovedì pomeriggio in quel della sala conferenze di Palazzo Gentili.

Si tratta di una direzione provinciale, allargata al comunale, del Partito Democratico. All’ordine del giorno la discussione sulla crisi in Comune e il rapporto tra democratici e Moderati e Riformisti. Una questione spinosa soprattutto in vista del quadro di alleanze che i dem dovranno valutare nella corsa elettorale che a giugno interesserà ben 21 comuni della Tuscia. Ma il tema più strettamente urgente è proprio quello dell’ormai bimestrale crisi del Comune di Viterbo. La linea del partito, a tutti i livelli, sembra ormai chiara: evitare il voto a giugno. Tutti gli attori in gioco sono consapevoli della situazione difficilissima e della criticità di una ricucitura. Ma sulle scelte pesa un’altra consapevolezza: il voto a giugno equivarrebbe ad accendere il fuoco nella polveriera del partito viterbese.

Da qui l’idea, che sembra trovare terreno fertile di diffusione, di trascinare la cosa oltre il tempo utile a permettere il ritorno alle urne in tarda primavera. Scavallato tale confine poi può succedere di tutto.

Ma prima dell’incontro di giovedì, dal quale dovrebbe uscire chiaramente una posizione unica del Pd all’interno dell’amministrazione, sono previsti una serie di altri momenti da tenere in considerazione. La settimana apre con la riunione questa mattina della prima commissione, chiamata a eleggere il nuovo presidente e il suo vice. Fatto reso necessario dopo le dimissioni del consigliere Melissa Mongiardo, appartenente al gruppo dei sette che hanno palesato la propria sfiducia a Michelini. Alle 12 sempre di oggi la capigruppo, chiamata a decidere le sedute dei nuovi consigli. Tenendo in considerazione che la situazione attuale ne rende possibile l’effettivo svolgimento solo in seconda convocazione.

Per domani mattina invece, ore 11, si preannuncia un’infuocata riunione della seconda commissione. Qui la questione del mattatoio verrà affrontata alla luce del fatto nuovo, emerso in queste ore, della lettera inviata dall’Autorità Nazionale Anti Corruzione per chiedere spiegazioni sulle procedure adottate. Lettera che complica la discussione e rischia di far saltare la promessa di arrivare in aula con emendamenti di modifica sul project financing che maggioranza e opposizioni si erano scambiati durante l’ultima seduta.





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