di Andrea Arena

VITERBO – La puntualità, prima di tutto. Sono le quattro in punto o quasi, quando in via Polidori arrivano il segretario regionale del Partito democratico, Fabio Melilli, e il dirigente del Nazareno Riccardo Tramontana. I due uomini, insomma, che dovranno risolvere il mega impiccio che attanaglia ormai da venti giorni (ma sullo sfondo da molto più tempo) il Pd viterbese, l'azionista di maggioranza dell'amministrazione Michelini.

Oggi, come anticipato da Viterbonews24, è il giorno degli incontri in loco. Prima quello coi sette consiglieri democratici ''ribelli'', guidati dal capogruppo Francesco Serra, e a seguire – ad oltranza, si direbbe in gergo calcistico – con i cinque di espressione popolare, più allineati sulle posizioni del sindaco Michelini.

Ad accogliere i due dirigenti, sei dei sette consiglieri aventiniani e l'assessore Alessandra Troncarelli, oltre naturalmente al padrone di casa, il segretario provinciale Andrea Egidi (che di Melilli è il dirigente per gli enti locali a Roma). L'altro assessore che nei giorni scorsi ha dato la propria disponibilità a dimettersi, Sonia Perà, attende in sede. Dopo un caffè di rito, in zona sede della Cgil (tanto è tutta roba loro), il gruppo si è chiuso in conclave nelle stanze del partito. Poi toccherà ai colleghi fioroniani fornire la loro versione dei fatti a Melilli e Tramontana. ''Cosa dico? Che piove'', ha risposto il segretario regionale alle prime domande dei cronisti. Per adesso può dire solo questo, magari stasera sarà più loquace.

E Tramontana? Riservato e discreto, come ci si attendeva e come ci si aspetta da un dirigente di partito che ha risolto una patata molto più bollente di quella viterbese, vale a dire le primarie per la presidenza della Regione Campania. Meglio coprirsi, allora: c'è Tramontana.