ANNO 14 n° 119
Il sindaco Santori revoca dimissioni e torna al lavoro
Era stato arrestato nell’ambito
dell’inchiesta sugli appalti truccati
15/11/2012 - 04:00

VITERBO – Aveva consegnato la lettera di dimissioni nelle mani del suo avvocato “per permettere all’attività istituzionale di andare avanti indipendentemente dall’inchiesta”.

Era il 23 ottobre scorso e il sindaco di Graffignano Adriano Santori stava per varcare la soglia del penitenziario viterbese, dopo essere stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Genio e sregolatezza”, quella sui presunti appalti truccati che vede coinvolte la bellezza di sessantatre persone tra imprenditori, funzionari pubblici ed amministratori: 53 gli iscritti sul registro degli indagati e dodici gli arrestati; tornati in libertà dopo l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare da parte del tribunale del Riesame di Roma. 

Dopo l’arresto, il legale di Santori - Enrico Mezzetti - aveva presentato istanza di scarcerazione, smontando le esigenze di custodia cautelare in carcere anche sulla base della decisione del suo assistito. “Si è dimesso – aveva spiegato - quindi non può né ripetere il reato né inquinare le prove”. 

Insieme all’avvocato Mezzetti, anche gli altri colleghi avevano chiesto la scarcerazione per i rispettivi assistiti o, in subordine, la misura detentiva meno restrittiva dei domiciliari. Il gip Franca Marinelli, come noto, aveva respinto le istanze difensive in massa. Poi l’annullamento dell’ordinanza da parte del Riesame e tutti sono tornati a casa. E al proprio lavoro. Compreso Santori che, dopo aver ricevuto attestazioni di solidarietà e stima da parte di concittadini, consiglieri e assessori della sua giunta, ha ritenuto opportuno revocare le dimissioni e tornare a darsi da fare per il suo Comune.





Facebook Twitter Rss