ANNO 14 n° 119
Anselmi: “C'erano due cordate”
Terminati gli interrogatori di garanzia degli indagati ai domiciliari
28/11/2012 - 12:03

VITERBO – (ale.s.) Per gli imprenditori Marcello Rossi e Stefano Nicolai la strategia difensiva è la stessa della volta precedente: questa mattina, davanti al giudice per le indagini preliminari Franca Marinelli e ai sostituti Stefano D'Arma e Fabrizio Tucci, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, preferendo non sostenere l'interrogatorio di garanzia e, probabilmente, optando ancora una volta per il ricorso al Tribunale del Riesame.

L'unico a a rispondere alle domande dei magistrati è stato Angelo Anselmi, l'unico, già all'indomani del primo arresto, a sostenere il colloquio col gip.

Anselmi, anche oggi, ha confermato quanto aveva affermato precedentemente. E cioè che le cordate tra gli imprenditori che si spartivano gli appalti in mezza provincia viterbese erano due: la prima sarebbe stata gestita da Domenico Chiavarino (arrestato nel settembre 2009 nell'ambito dell'inchiesta “Dazio”) e, successivamente dal fratello Gianfranco; la seconda da Mario Rocchino, che infatti risulta indagato in “Genio e sregolatezza”.

(segue)





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