ANNO 14 n° 120
Appaltopoli - Scarcerato il sindaco Santori
Provvedimento disposto dal gip che gli ha concesso la detenzione domiciliare
22/12/2012 - 04:00

di Alessia Serangeli

VITERBO – Le feste sono alle porte ma gli inquirenti che hanno in mano il fascicolo dell’appaltopoli viterbese lavorano a tamburo battente.

Le indagini proseguono, così come gli interrogatori. Che, uno dopo l’altro, oltre a rafforzare il castello accusatorio costruito dai sostituti Stefano D’Arma e Fabrizio Tucci, delineano con estrema puntualità le coordinate della presunta cupola: il deus ex machina (il funzionario del Genio civile Roberto Lanzi, insieme anche alla collega Gabriela Annesi) e le due cordate di imprenditori che si mettevano d’accordo per la spartizione degli appalti.

“La prima è stata gestita da Domenico Chiavarino (arrestato nel settembre 2009 nell'ambito dell'inchiesta “Dazio”, ndr) e, successivamente, dal fratello Gianfranco; la seconda da Mario Rocchino (che infatti risulta indagato nell'ambito del fascicolo “Genio e sregolatezza”, ndr”). Il primo a ricostruire la “logica spartitoria” degli appalti era stato l'imprenditore Angelo Anselmi; successivamente seguito dagli altri colleghi, che avevano confermato l’esistenza delle due “cricche”.

Anche il sindaco di Graffignano, Luciano Santori, ha cambiato strategia difensiva (finalmente) e si è fatto interrogare. Il contenuto del colloquio è ovviamente top secret ma, a quanto pare, è stato molto fruttuoso. Santori avrebbe infatti fornito chiarimenti importanti circa la sua posizione (e non soltanto), tanto da far attenuare le esigenze cautelari.

Per questo, su ordine del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Viterbo Franca Marinelli, è stato scarcerato e sottoposto alla detenzione domiciliare.

Mentre il sindaco di Graffignano ha lasciato alle spalle il penitenziario viterbese nel tardo pomeriggio di ieri, sono previsti per questa mattina gli interrogatori degli imprenditori Fabrizio Giraldo e Roberto Tommasetti, rinchiusi a Mammagialla dal 23 novembre scorso. A sentirli saranno i pubblici ministeri D’Arma e Tucci.





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