ANNO 14 n° 120
Appaltopoli, si spezza la cortina di silenzio
I funzionari Annesi e Lanzi, insieme agli imprenditori Girotti e Tomassetti, potrebbero essere ascoltati a breve
27/11/2012 - 04:00

di Alessia Serangeli

VITERBO – La Procura incalza; la “cupola” (presunta) degli appalti truccati inizia a cedere. Alcuni dei nove indagati finiti in carcere sembrano fare un passo indietro, almeno rispetto a quanto palesato all’indomani della prima ordinanza di custodia cautelare spiccata dal gip Franca Marinelli (è datata 23 ottobre), quando tutti gli arrestati (nove in carcere e tre ai domiciliari), in sede di interrogatorio di garanzia, si erano avvalsi della facoltà di non rispondere, alzando un muro versus la magistratura.

L’unico a rompere la cortina di silenzio era stato l’imprenditore viterbese Angelo Anselmi, le cui dichiarazioni – trascritte nella seconda ordinanza, quella del 23 novembre – tanto avrebbero consolidato il quadro probatorio già in possesso del pool inquirente di via Falcone e Borsellino, forte di una mole incredibile di filmati ed intercettazioni che documentano conversazioni e scambi di mazzette “inequivocabili”.

Gli interrogatori di garanzia. La seconda tranche si è svolta ieri e, a differenza di quella di sabato, è stata più veloce. Il primo a sostenere il confronto con il gip Marinelli è stato l’assessore all’Ambiente del Comune di Graffignano, Luciano Cardoni, che si è limitato a negare ogni addebito, mostrando al magistrato gli stessi documenti che aveva consegnato dopo il primo arresto. A Cardoni, ristretto ai domiciliari, i pm Stefano D’Arma e Fabrizio Tucci contestato il reato di turbativa d’asta nell’ambito della gara per la realizzazione di una palestra nella frazione di Sipicciano: per il legale Carmelo Ratano, tuttavia, la misura disposta nei confronti del suo assistito non ha fondamento perché “non aveva alcuna delega ai lavori pubblici”.

Dopo Cardoni è stato il turno dell’imprenditore di Celleno Gianfranco Chiavarino (padre di Daniela, sentita per oltre due ore negli uffici della Procura sabato scorso): il suo interrogatorio è terminato intorno alle 13,30. Come ovvio, trattandosi di atti secretati, nulla trapela relativamente ai contenuti del colloquio.

A seguire, dal gip, i due funzionari del Genio civile, Roberto Lanzi e Gabriela Annesi, ritenuti i personaggi chiave di tutta la faccenda; e degli imprenditori Luca Amedeo Girotti e Roberto Tomassetti. Sì, è vero, ieri non hanno sostenuto il confronto, sostenendo però di essere pronti a farlo: i rispettivi legali hanno infatti chiesto qualche giorno di tempo in più, utile ad elaborare la difesa. Dopodiché, hanno detto, saranno in grado di farsi interrogare da gip e sostituti. Staremo a vedere.

Sono invece previsti per domattina gli interrogatori degli ultimi tre imprenditori cui sono stati concessi i domiciliari: Stefano Nicolai, Angelo Anselmi e Marcello Rossi.





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