ANNO 14 n° 120
Il “genio” Annesi resta in carcere
Concessi gli arresti domiciliari all’imprenditore Fabrizio Giraldo; forse domani
la decisione del gip Marinelli su Roberto Tommasetti e Gianfranco Chiavarino
23/12/2012 - 04:00

VITERBO – Mentre l’imprenditore Fabrizio Giraldo trascorrerà il Natale a casa, la funzionaria del Genio civile da cui prende il nome l'operazione, Gabriela Annesi, resta in carcere. Ritenendo sussistenti le esigenze di custodia cautelare scritte nero su bianco nell’ordinanza confermata dal collegio del Riesame di Rom, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Viterbo, Franca Marinelli, ha infatti respinto l’ennesima istanza avanzata nei giorni scorsi dall’avvocato Samuele De Santis.

A Giraldo, invece, interrogato ieri a Mammagialla (dove è recluso dal 23 novembre scorso) dai pubblici ministeri Stefano D’Arma e Fabrizio Tucci, il gip ha concesso gli arresti domiciliari. Stesso regime al quale è sottoposto il collega Giuliano Bilancini, il cui legale aveva chiesto una misura più leggera che si è visto rigettare dalla dottoressa Marinelli.

Gianfranco Chiavarino, ai domiciliari dall’11 dicembre scorso, intanto, vorrebbe tornare al lavoro almeno per qualche ora al giorno: già domani il giudice potrebbe decidere se accordare o meno il permesso all’imprenditore di Celleno. Anche l’imprenditore Roberto Tommasetti, che ha chiesto la revoca della misura cautelare e che è stato interrogato nel pomeriggio di ieri dai pm Tucci e D’Arma in carcere, conoscerà il suo destino proprio domani.

Nel frattempo (ri)emergono indiscrezioni circa l’inchiesta parallela aperta dalla Procura sul “pasticciaccio” degli appalti truccati. Si tratta di un fascicolo ampio, complesso, e probabilmente destinato a far più rumore del primo.

Anche in questa seconda indagine spiccano nomi di imprenditori importanti del settore delle costruzioni, di funzionari, e di politici. E fa rumore il coinvolgimento dell’avvocato Luigi Todaro, nei giorni scorsi interrogato negli uffici del pm che gli contestano il reato di turbativa d’asta. Todaro, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe fatto da intermediario tra alcuni imprenditori per almeno diversi appalti. Come quello bandito dal Comune di Vallerano per un importo da un milione e 778mila euro circa per la zona pip di Sant’Antonio; o quello per il parcheggio di Valle Faul a Viterbo per oltre 549mila euro. Gare pilotate, secondo Tucci e D’Arma, in favore dell’azienda di Gianfranco e Daniela Chiavarino.

 





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