ANNO 14 n° 119
Appalti truccati, decine di posti di lavoro a rischio
Uno degli imprenditori detenuti
nel carcere di Mammagialla
ha dato mandato ad una persona
di fiducia di guidare la sua azienda
29/10/2012 - 04:00

VITERBO – Ha chiesto la possibilità di ricevere un notaio nella sala colloqui del penitenziario viterbese, dove è rinchiuso ormai da un settimana, per affidare la procura speciale ad una persona di fiducia nella guida della sua azienda. E il gip gliel'ha concessa.

All'indomani dello tsunami giudiziario che ha portato alla luce una nuova tangentopoli viterbese, c'è un aspetto, affatto marginale, che ancora non è stato preso in considerazione e che riguarda il destino delle decine e decine di lavoratori che, adesso, vedono seriamente compromesso il loro posto di lavoro.

Sono otto gli imprenditori della provincia finiti in manette nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Forestale Genio e Sregolatezza, tutti titolare di grosse aziende alle cui dipendenze ci sono centinaia di lavoratori. Per loro il rischio della cassa integrazione se non peggio, quello della cassaintegrazione, è concreto.

E, aldilà del brillante risultato ottenuto dagli agenti della Forestale e dai sostituti Stefano d'Arma e Fabrizio Tucci titolari del fascicolo sugli appalti truccati, questa non è certamente una bella notizia.

Per questo la Procura ha accolto di buon grado la richiesta dell'imprenditore che, venerdì scorso, ha affidato ad una persona di fiducia la gestione della sua impresa, in maniera tale da poter proseguire la sua attività e permettere ai dipendenti di non correre il rischio di perdere il posto di lavoro. Si spera che anche gli altri facciano altrettanto.





Facebook Twitter Rss