ANNO 14 n° 119
Appalti truccati, inchiesta ad una svolta
Proroga delle indagini in scadenza
20/11/2012 - 04:00

VITERBO – I tempi sono strettissimi e il pool inquirente di via Falcone e Borsellino lavora a tamburo battente.

Scade infatti il 25 novembre prossimo la proroga chiesta nel maggio scorso dai sostituti Stefano D’Arma e Fabrizio Tucci per continuare ad indagare sull’affaire degli appalti truccati. 

Una manciata di ore, dunque, per terminare l’esame della documentazione sequestrata durante il blitz del 23 ottobre scorso (ma anche dopo) in uffici di aziende private (ma anche all’indirizzo di enti pubblici), fare il punto della situazione e stabilire se e quali posizioni archiviare, sulla bellezza di sessantatre indagati. 

Tra questi, nove erano finiti in carcere e tre ai domiciliari; regime di detenzione in cui sono rimasti fino all’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare da parte del Riesame di Roma. Provvedimento che deriva da un “vizio di forma” del decreto del gip viterbese, e non dall’infondatezza delle accuse. Anzi. “Un incidente di percorso che non scalfisce il quadro accusatorio”, aveva dichiarato il procuratore capo Alberto Pazienti all’indomani della decisione del collegio giudicante capitolino. 

Come accennato all’inizio, infatti, nelle stanze della Procura e in quelle del Comando della Forestale c’è una gran mole di carte passate letteralmente al setaccio. Su alcune delle quali sono spuntati fuori altri nomi (anche eccellenti) rispetto a quelli emersi fino ad ora; sebbene sul registro degli indagati non sarebbero state iscritte altre persone.

Sul registro del fascicolo “Genio e sregolatezza” s’intende, perché l’estendersi dell’inchiesta sulla tangentopoli degli appalti viterbesi potrebbe essere ad una svolta ed avere sviluppi eclatanti. E non è esclusa l’apertura di un’indagine parallela.

Intanto ieri gli uomini della Forestale sono anche entrati nel Comune di Viterbo, dove hanno sequestrato diversi documenti.





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