ANNO 14 n° 119
Genio e sregolatezza, 10 anni e 5 mesi di condanne
Assolti Luciano Cardoni e Giuliano Bilancini, in aula sono lacrime di gioia
30/04/2018 - 13:45

 

ITERBO - Mazzette in cambio di appalti, per un giro d’affari di circa 12 milioni di euro. Sono arrivate questo pomeriggio le condanne per sei degli otto imputati, tra imprenditori e dipendenti pubblici, protagonisti della maxi inchiesta Genio e Sregolatezza.
3 anni e 9 mesi a Roberto Lanzi, 1 anno e 6 mesi a Gabriella Annesi, 2 anni e 2 mesi all’ex sindaco di Graffignano Adriano Santori.
1 anno a Luca Girotti, 6 mesi ad Angelo Anselmi, 1 anno e 6 mesi a Fabrizio Giraldo. Mentre per Luciano Cardoni e Giuliano Bilancini, un’assoluzione per non aver commesso il fatto. Tra questi ultimi, privati imprenditori che, negli anni, furono disposti a versare mazzette e soldi per aggiudicarsi senza problemi appalti in giro per la provincia.
Secondo l’accusa, a capo della cordata di imprenditori Roberto Lanzi, funzionario del Genio Civile, sulla cui scrivania venivano spartite le più importanti gare di appalto pubbliche, svolte a cavallo tra il 2008 e il 2009. 
Ad un anno dalle richieste di condanna del pubblico ministero Stefano D’Arma, arrivano oggi le condanne. Ridimensionate per tutti gli imputati, arrestati a novembre di 6 anni fa dopo una maxi operazione coordinata dalla Procura e dalla Guardia Forestale. 
E con le sentenze di condanna, lette dopo oltre  7 di camera di consiglio, arrivano anche i risarcimenti per le parti civili. Le richieste di 260 mila euro per la Regione Lazio, 183 mila per la Provincia e 600 mila per il Comune di Vignanello non sono state accolte, esigue le provvisionali stanziate dal tribunale giudicante. Per il comune di Vignanello 10 mila euro. Per la Regione Lazio 20 mila. Mentre del tutto esclusa è stata la Provincia.
L’ex funzionario del Genio Civile, Roberto Lanzi per cui oggi è stata dichiarata la fine di ogni rapporto di impiego con l’amministrazione, resterà interdetto dai pubblici uffici per 5 anni, mentre il suo braccio destro, Gabriella Annesi, per uno.
Una decisione a cui va ad aggiungersi il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno, che graverà anche su Anselmi, Giraldo, Girotti e Santori. 
Entro 90 giorni le motivazioni della sentenza.

VITERBO - Mazzette in cambio di appalti, per un giro d’affari di circa 12 milioni di euro. Sono arrivate questo pomeriggio le condanne per sei degli otto imputati, tra imprenditori e dipendenti pubblici, protagonisti della maxi inchiesta Genio e Sregolatezza.


3 anni e 9 mesi a Roberto Lanzi, 1 anno e 6 mesi a Gabriella Annesi, 2 anni e 2 mesi all’ex sindaco di Graffignano Adriano Santori.1 anno a Luca Girotti, 6 mesi ad Angelo Anselmi, 1 anno e 6 mesi a Fabrizio Giraldo. Mentre per Luciano Cardoni e Giuliano Bilancini, un’assoluzione per non aver commesso il fatto.

Secondo l’accusa, a capo della cordata di imprenditori Roberto Lanzi, funzionario del Genio Civile, sulla cui scrivania venivano spartite le più importanti gare di appalto pubbliche, svolte a cavallo tra il 2008 e il 2009. Ad un anno dalle richieste di condanna del pubblico ministero Stefano D’Arma, arrivano oggi le condanne.

Ridimensionate per tutti gli imputati, arrestati a novembre di 6 anni fa dopo una maxi operazione coordinata dalla Procura e dalla Guardia Forestale. 

E con le sentenze di condanna, lette dopo oltre  7 di camera di consiglio, arrivano anche i risarcimenti per le parti civili. Le richieste di 260 mila euro per la Regione Lazio, 183 mila per la Provincia e 600 mila per il Comune di Vignanello non sono state accolte, esigue le provvisionali stanziate dal tribunale giudicante. Per il Comune di Vignanello 10 mila euro. Per la Regione Lazio 20 mila. Mentre del tutto esclusa è stata la Provincia.

Per l’ex funzionario del Genio Civile, Roberto Lanzi oggi è stata dichiarata interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, mentre per il suo braccio destro, Gabriella Annesi, l'interdizione per un anno. Disposto anche il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno, che graverà anche su Anselmi, Giraldo, Girotti e Santori. Entro 90 giorni le motivazioni della sentenza.





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