ANNO 14 n° 118
Sono in vista altri
interrogatori ''eccellenti''
Pm Siddi ascolterà altri personaggi chiamati in causa da Fiorito
03/10/2012 - 04:00

VITERBO – Mentre Franco Fiorito finiva dietro le sbarre a Regina Coeli, su richiesta della procura di Roma, dove è indagato per peculato, il pubblico ministero Massimiliano Siddi iniziava a esaminare le carte alla luce di quanto dichiarato dallo stesso Fiorito l’altro ieri, durante l’interrogatorio di cinque ore cui era stato sottoposto a Viterbo. Dichiarazioni che potrebbero offrire nuovi spunti investigativi. E’ anche assai probabile che la procura viterbese voglia approfondire quanto affermato da Fiorito davanti ai Pm capitolini.

VINCENZO PISO - Il coordinatore regionale del Pdl del Lazio Vincenzo Piso, nel cui ufficio Fiorito sostiene che siano state fotocopiate le fatture false finite nel dossier consegnato ad alcuni giornali, ha smentito la circostanza raccontata da Fiorito. '''Io mi sarei chiuso dentro la mia stanza con la fotocopiatrice, e lui, Fiorito, stava fuori... ma cos'é, un film? Io non ho nemmeno una fotocopiatrice. Non posso sorbirmi questa montagna di fango. Io voglio essere sentito dalla magistratura'' ha dichiarato ieri Piso.

E siccome Fiorito, definito dal coordinatore regionale Pdl ''pericoloso'', ha rilasciato quelle dichiarazioni proprio al Pm Siddi, è probabile che, su sua richiesta o su decisione del magistrato, nei prossimi giorni venga convocato a Viterbo per fornire la sua versione dei fatti.

Il 12 settembre, ha ribadito Piso, ''al contrario di quanto sostenuto da Fiorito, non c'é stata alcuna riunione, ed è documentabile. E' una fesseria''. Alla domanda sul perché delle fotocopie di quelle fatture, Piso ha risposto: ''Se verrò chiamato risponderò alla procura. Come coordinatore regionale avevo il dovere di capire cosa stesse accadendo''. Il deputato ha poi aggiunto che, venuto a conoscenza dai giornali delle spese del gruppo ''il lunedì successivo ho avuto una riunione con i consiglieri Pdl alla Regione, durante la quale sono accadute delle cose. E qui mi fermo. Il seguito lo dirò agli inquirenti se mi chiameranno''. Piso ha inoltre spiegato che, visti i rendiconti, ha informato i dirigenti del partito, ''anche quelli con ruoli importanti'', ma non ha specificato i nomi. ''Il giorno 13 - ha raccontato ancora il deputato - c'é stata poi una riunione molto lunga''.

ANGELA BIRINDELLI – Oltre a Piso, Fiorito, il 19 settembre scorso, durante un altro interrogatorio alla procura di Roma, ha tirato in ballo anche l’ex assessore regionale all’Agricoltura Angela Birindelli, dichiarando di averle consegnato,''su sua richiesta'', il dossier contro il suo avversario Francesco Battistoni, contenente le fatture poi risultate false. ''Le accuse formulate da Battistoni a mio carico e finite sui giornali – dichiarò a verbale Batman - nascono da un clima di lotta politica all'interno al gruppo. Nel periodo in cui è apparsa la notizia, ho ritenuto opportuno rispondere alle accuse e controbilanciare la mia posizione, segnalando spese discutibili e collazionando le fotocopie di alcune fatture, presentatemi dai consiglieri''. Fatture che, prosegue, sono state ''poi trasmesse ai quotidiani Repubblica, Corriere della Sera e Messaggero, ai coordinatori regionali e nazionali del partito e, infine, all'onorevole Birindelli. Sapevo infatti - dice ancora Fiorito - che Birindelli è avversaria politica di Battistoni e per questo motivo le ho inviato, su sua richiesta, copia del cosiddetto dossier''.

Anche la Birindelli, pur ammettendo di aver preso visione delle fatture nella sede del Pdl, in via dell’Umiltà, smentisce che Fiorito le abbia consegnato una copia del dossier e che lei le abbia mai fatto tale richiesta. Essendo quest’ultimo episodio strettamente collegato con l’inchiesta sulle false fatture in corso a Viterbo, è probabile che anche lei venga ascoltata dal Pm Siddi.

IL COORDINAMENTO REGIONALE PDL – Nei suoi interrogatori a Roma e Viterbo, Fiorito ha tirato in ballo anche altri componenti del coordinamento regionale del Lazio che, a suo dire, avrebbero partecipato alla fantomatica riunione del 12 settembre in cui fu analizzato e poi diffuso il dossier sulle spese del gruppo regionale. Quasi tutti, a cominciare da Alfredo Pallone e Gianfranco Sammarco hanno smentito alla stampa di avervi partecipato. Probabilmente dovranno farlo anche in procura, magari con qualche dettaglio in più.

FRANCESCO BATTISTONI – Il consigliere regionale viterbese, ''controparte'' di Fiorito nella intrigata vicenda, da giorni si è trincerato dietro una cortina di silenzio. Tuttavia il coordinatore del suo partito Piso ha spezzato una mezza lancia in suo favore. ''Il valore della documentazione non é dato dall'entità delle cifre. Fermo restando che lì in consiglio ci sono persone che non hanno niente da nascondere, la scabrosità della vicenda è l'uso privato delle risorse pubbliche. Non tanto quanto ma per cosa sono state usate'' ha detto nel corso di una conferenza stampa. E, rispondendo a chi gli chiedeva se, alla luce degli ultimi sviluppi della vicenda, non sia stato un errore portare alle dimissioni il capogruppo Battistoni, subentrato a Fiorito, ha sottolineato: ''Io trovo più grave che qualcuno usi le risorse per dei gadget (il riferimento è al consigliere Pdl Giancarlo Miele, ndr) piuttosto che per una cena (questa volta il riferimento è ha Battistoni, ndr) che può anche essere parte del proprio lavoro politico. Ma questa, ci tengo a dire, è solo la mia opinione''.

 





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