ANNO 14 n° 119
Al vaglio degli inquirenti le spese di tutti i consiglieri Pdl
14/09/2012 - 08:03

VITERBO - Non ci sono solo i movimenti bancari, gli assegni e le carte di credito dell’ex capogruppo Pdl alla Pisana Franco Fiorito, indagato per peculato, sotto la lente d’ingrandimento della procura della Repubblica di Roma. Secondo quanto si è appreso, i pubblici ministeri hanno deciso di fare chiarezza su come siano stati spesi tutti i fondi a disposizione del gruppo e, soprattutto, se le somme incassate dai vari consiglieri siano state effettivamente utilizzate per attività politiche.

Il sospetto è che alcuni movimenti fossero finalizzati ad altri scopi. Già nei prossimi giorni i magistrati avranno a disposizione una sufficiente quantità di documentazione per iniziare a dipanare l’intricata matassa.

Intanto, prosegue la guerra dei dossier che vede contrapposto l’ex capogruppo Fiorito, sospettato di aver “girato” su conti esteri a lui intestati alcune grosse somme di denaro, al suo successore Francesco Battistoni.

Nel contro dossier di Fiorito, infatti, al consigliere regionale viterbese vengono addebitate alcune spese che, secondo Fiorito e i suoi legali, non rientrerebbero nella voce “attività politica”.

Il fatto più eclatante che Fiorito addebita all’odiato Battistoni è l’elargizione di 5 bonifici per circa 50mila euro complessivi all’Associazione culturale “Ruggiero Marino Lazzaroni” di Ronciglione, intitolata all’ex sindaco del paese e guidata dal figlio Pietro, “per la promozione politica del Pdl”.

Al di là delle singole posizioni, ancora tutte da verificare, il quadro che ne emerge, se confermato, è complessivamente desolante: cene costosissime, fiumi di denaro agli amici e agli amici degli amici, foraggiamenti a giornali e siti web compiacenti per banner e redazionali, cioè articoli a pagamento, e via dicendo.

Le spese di Battistoni, a occhio e croce e fino a prova contraria, sono tutte legittime e, con qualche contorcimento, possono essere catalogate alla voce “attività politica”. E' invece opinabile che siano tutte ineccepibili dal punto di vista dell’opportunità. Anche per chi ne ha beneficiato.

Va tuttavia detto che sia il caso, enormemente più grave, di Fiorito che quello di Battistoni altro non sono che la crosta sotto cui si cela un vero e proprio verminaio. E nessun consigliere regionale, tranne alcune rarissime eccezioni, come ad esempio i Radicali, può chiamarsi fuori.

Quanto sta emergendo dai dossier e dai contro dossier ha mandato su tutte le furie la governatrice Renata Polverini, già profondamente amareggiata e delusa per le spaccature all’interno della maggioranza.

Intanto, ieri pomeriggio, Battistoni, è stato ascoltato per due ore e mezza in procura a Roma dai pm che indagano sulla gestione dei fondi del partito. Prima dell'atto istruttorio, svolto nell' ufficio del procuratore aggiunto Alberto Caperna, Battistoni ha spiegato che 'la situazione dei conti del Pdl della Regione Lazio è ormai nota a tutti. Sono venuto qui per fornire ai magistrati elementi di certezza e chiarezza. Rispetto a quanto reso noto da alcuni organi d’informazione - ha continuato Battistoni – sto valutando l'ipotesi di presentare una denuncia per diffamazione'.

Il pm Alberto Pioletti, d'intesa con Caperna, dopo aver delegato gli accertamenti alla Gdf, affiderà ad un consulente accertamenti sui conti.

Allo stato i pubblici ministeri si stanno concentrando su 109 bonifici operati da Fiorito. E verifiche si stanno svolgendo sia in Italia che all'estero, in Spagna ed a Tenerife.

Dalle prime verifiche, inoltre, sarebbero stati trovati cinque conti aperti per conto del partito da Fiorito anche dopo che aveva lasciato l'incarico. Al termine dell'incontro con gli inquirenti Battistoni non ha voluto rilasciare dichiarazioni. I suoi legali, gli avvocati Pier Francesco Bruno ed Enrico Valentini, hanno spiegato di aver svolto, dopo la nomina del loro assistito a capogruppo, una revisione sui conti del Pdl del Lazio riguardo i due anni di gestione Fiorito. 'Quella relazione la metteremo presto a disposizione degli inquirenti', hanno detto.





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