ANNO 14 n° 119
Regione - Spese allegre, s'allarga l'inchiesta
Anche la Corte dei Conti starebbe per aprire un'indagine sull'utilizzo dei soldi
16/09/2012 - 04:00

VITERBO - Si va allargando a macchia d’olio l’inchiesta della procura della Repubblica di Roma sulle spese del gruppo consiliare Pdl alla Regione Lazio. Si allarga a tal punto che la eco rimbalzate da piazzale Clodio sulle mura dei palazzi della politica capitolina sussurra di altre iscrizioni nel registro degli indagati. Nomi al momento non ne emergono, ma il tam tam si fa di ora in ora più insistente.

I pubblici ministeri incaricati dell’inchiesta, dopo aver ipotizzato nei confronti dell’ex capogruppo Franco Fiorito l’accusa di peculato, avrebbero deciso di scoperchiare il pentolone ribollente dell’uso dei fondi pubblici da parte di tutti i consiglieri. E non solo quelli del Pdl. In particolare vorrebbero verificare se, dalla bassa Pontina all’Alta Tuscia, quei soldi, tantissimi, siano stati effettivamente utilizzati per “spese connesse ad attività politiche”. Un concetto amplissimo, quest’ultimo, che giustifica quasi tutto, ma non proprio tutto.

Nei prossimi giorni, se le voci che si rincorrono dovessero trovare conferma, se ne sentiranno e vedranno delle belle. Tanto che, da quanto è trapelato, la linea della procura è quella di non chiudere gli occhi davanti a nulla e nel caso in cui emergessero fattispecie penalmente rilevanti da parte di esponenti di altri partiti scatterebbero le verifiche. A non dormire più sonni tranquilli non sono solo i pidiellini, ma un po’ tutti i consiglieri in carica. Tranne ovviamente i due Radicali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, che da tempo denunciano, inascoltati, le spese pazze della Pisana e dintorni.

Intanto il Pd ha pubblicato le spese del proprio gruppo. Anche in questo caso ci sono fatture per decine di migliaia di euro in cene e convegni: un seminario sul federalismo fiscale in un hotel extralusso costato 2.800 euro, regali di Natale da 4.500 euro, una pioggia di quattrini per interviste e servizi sulle tv locali (41mila euro a una sola emittente e altri 4 mila più Iva a un quotidiano online di Viterbo che ne ha ricevuti altri 8mila più Iva dal gruppo Pdl).

Finora solo 3 gruppi hanno pubblicato i loro bilanci, gli altri 17, alcuni dei quali composti da un solo membro, si sono ben guardati dal farlo.

E non è escluso che anche la Corte dei Conti possa essere interessata a vederci chiaro sui conti dei gruppi politici al consiglio regionale del Lazio.





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