ANNO 14 n° 119
Oggi Battistoni davanti al Pm a Roma
L'ex consigliere regionale è accusato di peculato con altri 11 colleghi di partito
03/06/2013 - 02:00

VITERBO – Dovrà fornire spiegazioni non solo dei fondi pubblici utilizzati per la propria attività politica, ma anche delle spese liquidate ai componenti del gruppo consiliare Pdl nel breve periodo che lo ha presieduto, dopo aver scalzato con un blitz il suo predecessore Franco Fiorito detto “er Batman” di Anagni.  E’ un passaggio complicato quello che aspetta questa mattina l’ex consigliere regionale Francesco Battistoni, destinatario, insieme con una dozzina di colleghi del Pdl, degli avvisi di garanzia emessi dalla procura della Repubblica di Roma,  nei quali è stato ipotizzato per tutti il reato di peculato.

Con gli interrogatori  degli indagati, iniziati il 30 maggio scorso, è iniziato il secondo atto della saga legata alla gestione dei fondi al Pdl  alla Pisana.  Il primo si è chiuso con la condanna a tre anni e quattro mesi di galera inflitta a Fiorito. Ed è stato proprio ‘’er Batman di Anagni’’ a tirare in ballo i suoi ex compagni di partito. Il filone d’indagine in cui è coinvolto Battistoni, infatti, è scaturito proprio dalle rivelazioni di Fiorito.

Giovedì scorso, il pubblico ministero Alberto Pioletti aveva interrogato per oltre quattro ore Carlo De Romanis, balzato agli onori della cronaca per aver organizzato una festa in costume (da maiali) alla quale aveva partecipato, da spettatrice, anche l’ex governatrice del Lazio Renata Polverini.  De Romanis si è difeso sostenendo che la celebre festa sarebbe stata finanziata con fondi propri e che le altre spese pagate con i fondi del gruppo Pdl, tra cui un viaggio a Bruxelles per un centinaio di persone, erano state tutte preventivamente autorizzate. Sapete da chi? Da Fiorito in persona.

Dopo De Romanis è stata la volta di Emanuele Occhipinti, anch’egli indagato per peculato. Secondo l’accusa avrebbe utilizzato i fondi del gruppo per finanziare l’attività dell’associazione dei giovani del Partito, della quale è vice presidente .

Questa mattina, toccherà invece a Battistoni, il nemico numero uno di Fiorito, colui che ne aveva denunciato il comportamento quantomeno disinvolto ai vertici del Pdl, compreso il lider maximo Silvio Berlusconi senza però ricevere risposta.

Fu in quel clima di veleni che un folto gruppo di consiglieri regionali Pdl, molti dei quali vicini al vice presidente della commissione europea Antonio Tajani, con un blitz, fecero fuori dal ruolo di capogruppo Fiorito. Al suo posto venne nominato proprio Battistoni. Fu la guerra. Fiorito, o chi per lui, tra l’altro, fece circolare nelle redazioni dei giornali una decina di fatture relative alle spese sostenute da Battistoni, risultate grossolanamente falsificate. Fatto, quest’ultimo, su cui sta indagando la procura della Repubblica di Viterbo.

Negli ambienti vicini a Battistoni, si sostiene che le rivelazioni di Fiorito, oltre a essere palesemente false, altro non sarebbero che  una ritorsione in piena regola, della quale la procura di Roma non potrà che prendere atto.  Proprio Battistoni, infatti, è ritenuto da ‘’er Batman di Anagni” il regista della “congiura di palazzo” che portò alla sua destituzione, dalla quale scoccò  la reazione a catena che lo porto a Regina Coelì e fece crollare l’amministrazione Polverini. 





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