ANNO 14 n° 118
''Dimostrerò la mia estraneità ai fatti''
Interrogatorio fiume negli uffici della Procura per Angela Birindelli
27/03/2013 - 04:00

VITERBO – “Dimostrerò la mia onestà”. Lo aveva affermato a chiare lettere sin dall’inizio dell’intricata faccenda giudiziaria, ribadendolo il giorno in cui rassegnò le dimissioni da assessore regionale all’Agricoltura nelle mani dell’ex governatrice del Lazio Renata Polverini. (Era il 27 settembre 2012 e alla Pisana era appena esploso lo scandalo dei fondi Pdl).

E lo ha confermato anche ieri, dopo il lunghissimo interrogatorio che ha sostenuto con il sostituto Massimiliano Siddi, titolare del fascicolo in cui risulta indagata per tentata estorsione e corruzione insieme ad altre persone.

“Ho chiesto io stessa di essere ascoltata dal dottor Siddi per chiarire alcuni aspetti della faccenda. Credo, almeno in parte, di esserci riuscita”. Così Angela Birindelli raggiunta telefonicamente nel tardo pomeriggio di ieri.

Quello di ieri è stato il suo primo confronto con il pm Siddi. “Anche se in più di un’occasione – ha sottolineato - è apparsa la notizia di presunti interrogatori, questo è stato il primo colloquio che ho sostenuto e, ripeto, sono stata io a chiederlo”.

Nonostante non sia entrata nello specifico dei contenuti dell’interrogatorio (“c’è il segreto istruttorio, la fase di indagine è ancora aperta”, ha spiegato), la Birindelli, certa di poter dimostrare la sua assoluta estraneità ai fatti, confida nella magistratura e nella “professionalità con cui gli organi inquirenti lavorano. Auspico – ha detto in conclusione – che tutto venga chiarito quanto prima”.

I filoni d’inchiesta. L'inchiesta si sta dipanando in almeno tre filoni principali: il primo è quello che vede l'ex assessore Birindelli indagata per corruzione e tentata estorsione insieme ai giornalisti Paolo Gianlorenzo e Viviana Tartaglini, rispettivamente ex direttore del quotidiano L'Opinione di Viterbo e amministratrice della cooperativa che lo produceva. L'indagine scaturì da una denuncia dell’ex consigliere regionale Francesco Battistoni, secondo il quale la Birindelli avrebbe commissionato 18mila euro di inserzioni pubblicitarie sull'attività del suo assessorato, in cambio delle quali il quotidiano avrebbe orchestrato una campagna stampa contro lo stesso Battistoni.

Il secondo è scaturito da un'altra denuncia per diffamazione a mezzo stampa presentata dai legali di Battistoni e da due aziende viterbesi in merito alla faccenda delle false fatturazioni pubblicate il 14 settembre 2012 dal quotidiano online EtruriaNews, diretto da Gianlorenzo. Sarebbe poi stato il procuratore capo Alberto Pazienti a definire le fatture “evidentemente e grossolanamente alterate o completamente falsificate”.

Un terzo filone della maxi inchiesta, che coinvolge la Birindelli insieme al sindaco Giulio Marini e ad Erder Mazzocchi (ex commissario straordinario dell’Arsial), riguarda infine il Vinitaly. I tre, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbero favorito aziende vitivinicole viterbesi - in relazione alla rassegna enologica nazionale Vinitaly, edizione 2011 - nell'aggiudicazione di commesse.





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