ANNO 14 n° 119
Ieri l'interrogatorio di Battistoni a Roma
04/06/2013 - 04:00

VITERBO – Majakowskij. Pepe Nero. Convegni.

Eccole, le fatture più famose della cronaca nazionale. Emesse, poi “grossolanamente falsificate” (come ebbe a dire il procuratore capo Alberto Pazienti), e alla fine, finite (scusate il gioco di parole) sotto la lente di ingrandimento della Guardia di finanza e del pm Alberto Pioletti.

Lo stesso che, nei giorni scorsi, ha inaugurato il nuovo capitolo della saga “scandalo fondi Pdl”, dando il via agli interrogatori dei dodici ex consiglieri iscritti sul registro degli indagati per peculato. Tra questi c’è Francesco Battistoni, sentito ieri mattina dal sostituto capitolino per circa un'ora.

“C’è poco da dire, in realtà. Siamo stati chiamati per una mera questione di garanzia, che fa seguito alla denuncia fatta da Franco Fiorito (recentemente condannato a tre anni e quattro mesi, ndr). Battistoni non ha nemmeno avuto l’onere di fornire troppi chiarimenti, perché tutte le spese da lui sostenute trovano riscontro oggettivo nella documentazione precedentemente acquisita”. Così l’avvocato Enrico Valentini raggiunto telefonicamente nel pomeriggio di ieri.

“Si è trattato di un interrogatorio tranquillo e tranquillizzante”, ha spiegato il legale. “Quanto alla Majakowskij – ha aggiunto - è noto che ha svolto diversi lavori inerenti le campagne di comunicazione e, quindi, la sfera politica. Così come le cene al Pepe Nero in cui partecipavano gli amministratori del posto. Quanto ai convegni sono documentati persino con immagini fotografiche”.

Durante la conversazione telefonica, Valentini si è detto “estremamente sereno, così come Francesco”. Anche perché durante il colloquio con il pm Pioletti è saltata fuori una circostanza che la direbbe lunga sul modus operandi dell’ex consigliere regionale. “Voglio rivelarvi un particolare piuttosto eloquente: la Guardia di finanza, dopo aver svolto controlli sul conto corrente personale, ha scoperto che alcune spese erano addirittura state liquidate di tasca sua. Battistoni se ne era persino dimenticato”.





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