ANNO 14 n° 119
Franco Fiorito in Procura a Viterbo, ''Mai rubato fondi della Regione Lazio''
Sarà ascoltato in merito alle presunte fatture gonfiate o del tutto false denunciate
dal suo ''nemico numero uno'' Francesco Battistoni e da due aziende viterbesi
24/09/2012 - 04:00

Aggiornamento ore 12:

E' arrivato al tribunale di Viterbo, intorno alle ore 12, il consigliere regionale Franco Fiorito. L'ex capogruppo del Pdl, prima di essere ascoltato dal Pm Massimiliano Siddi, ha rinbadito di non essersi mai appropriato indebitamente dei fondi regionali.

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VITERBO - Una fattura, la numero 735 del 29 ottobre 2010, da 3mila euro Iva compresa, emessa dalla società pubblicitaria viterbese Panta Cz, diventata da 13mila euro; un'altra da 1275 euro, emessa dalla Majakovskij Comunicazione, lievitata a 12mila euro. Intestata a Majakovskij c'é anche un'altra fattura da 15mila euro che, secondo il legale dell'azienda, sarebbe totalmente falsa. Su queste ed altre fatture, relative a iniziative promosse da Francesco Battistoni nella Tuscia, suo collegio elettorale, e saldate dal gruppo Pdl alla Pisana, che a detta di chi le ha emesse e dallo stesso Battistoni sarebbero state gonfiate o falsificate, sarà interrogato questa mattina nella procura di Viterbo l'ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio Franco Fiorito.

L'ex sindaco di Anagni, indagato dai pm romani per peculato, sarà sentito come testimone per ''reato connesso'' dal Pm Massimiliano Siddi, titolare dell'indagine scaturita dalle denunce presentate sia da Battistoni ('nemico numero unò e successore di Fiorito alla guida del gruppo Pdl al consiglio regionale, ora anche lui destituito per volontà della governatrice Renata Polverini) che dalle due società, nei giorni immediatamente successivi alla diffusione del controdossie relativo alle spese dei consiglieri Pdll, attribuito a Fiorito.

Il Pm Siddi, con la deposizione di Fiorito, che sarà assistito dall'avvocato Carlo Taormina, tenterà di accertare se le fatture siano state effettivamente gonfiate e a che punto dei vari passaggi tra le aziende che le hanno emesse, il loro arrivo agli uffici del gruppo Pdl e, infine, la loro liquidazione. Un altro nodo da sciogliere è se le somme liquidate siano state quelle indicate nelle fatture originali e incassate dalle ditte o quelle gonfiate. In quest'ultimo caso il magistrato dovrà appurare anche chi ha incassato le somme eccedenti. Nelle sole tre fatture attualmente all'esame del Pm, la differenza tra le cifre riportate negli originali, circa 5mila euro, e quelle asseritamente gonfiate, è di circa 35mila euro.

L'incrocio tra l'inchiesta romana e quella viterbese non si fermerebbe qui. Le fatture rimborsate per conto di Battistoni a a vari partner commerciali del Pdl con sede a Viterbo sono almeno una ventina. A detta del consigliere regionale circa la metà sarebbe stata falsificata. A questo proposito è probabile che nei prossimi giorni il pm Siddi convochi i rappresentanti di tutte le aziende e acquisisca gli originali delle fatture e i relativi mandati di pagamento per verificare se le cifre corrispondano o meno.





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