ANNO 14 n° 118
''Donna di Bolsena morta, potrebbe aver contratto il virus all'ospedale di Orvieto''
E sui tamponi il sindaco di Acquapendente d'accordo con Ciambella: ''Anche a Viterbo si devono poter fare le analisi''
19/03/2020 - 06:23

ACQUAPENDENTE - Potrebbe aver contratto l’infezione da Coronavirus presso l’ospedale di Orvieto l’anziana donna di Bolsena morta nei giorni scorsi, prima vittima del Covid-19 nella Tuscia. E' solo un’ipotesi, che però se fosse  confermata spiegherebbe una volta per tutte la modalità con cui è avvenuto il contagio, al momento inspiegabile.

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A parlarne è il sindaco di Acquapendente, Ghinassi: ''Prima di arrivare al nostro ospedale, la paziente era passata all’ospedale di Orvieto, dove un infermiere è risultato positivo al virus''. Un caso a seguito del quale sono scattate massice contromisure: la chiusura per alcuni giorni di due reparti (chirurgia e ortopedia) della struttura sanitaria umbra, nel frattempo ritornata a lavorare a pieno regime; la sospensione di tutte le attività ambulatoriali; la quarantena per alcune unità di personale medico. Anche se al momento non esistono prove oggettive di un legame tra i due eventi, per Ghinassi si tratta comunque di una pista da non escludere a priori.

''Quando è arrivata da noi – continua sempre Ghinassi – la donna, cardiopatica, non presentava alcun sintomo da Coronavirus ed è stata presa in carico con i sistemi ordinari. Per questo è stata anche messa in camera con un’altra paziente. Solo successivamente, quando è arrivato il risultato del tampone, sono scattate tutte le procedure di sicurezza previste in questi casi. Le persone con cui era venuta precedentemente in contatto sono state sottopose al tampone, che fortunatamente ha dato esito negativo per tutti. Mentre l’ospedale è stato sottoposto a sanificazione''.

Da lunedì anche qui è presente una delle tende distribuite dalla Regione per il pre triage: ''I percorsi per trattare eventuali pazienti affetti da Coronavirus c’erano comunque già prima, abbiamo anche una camera per questa evenienza, e il personale è formato a dovere e protetto'', rassicura Ghinassi.

Intanto, sempre il sindaco di Acquapendente ha condiviso la proposta lanciata da Luisa Ciambella per far sì che anche a Viterbo sia possibile eseguire le analisi dei tamponi per il Coronavirus. Proposta che ha trovato il sostegno in questi giorni di numerosi amministratori locali, di schieramenti diversi: ''Il lavoro che abbiamo fatto nei Pronto Soccorso della provincia dimostra che possiamo adeguare strutture e personale a questa emergenza per cui lo stesso si può fare per i laboratori di analisi. Possiamo contenere questo virus solo se siamo tempestivi e rigorosi nell’applicazione delle misure, per qui è fondamentale conoscere in tempi rapidi i risultati dei tamponi, senza dover inviare tutte le volte i test a Roma''.

''Come stanno rispondendo gli aquesiani alle limitazioni agli spostamenti? La gran parte bene – risponde Ghinassi - ma forse qualcuno non ha capito ancora bene che bisogna stare a casa. Stiamo passando anche con il megafono, non ci siamo limitati solo ai messaggi web e social per far passare il messaggio. Fortunatamente il fatto di non avere casi positivi ha illuso qualcuno che Acquapendente sia indenne dal contagio. Invece – conclude il sindaco - bisogna mantenere la guardia alta e dobbiamo attenerci alle misure che ci sono state assegnate''.





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