ANNO 14 n° 118
Ecco la Ilco costruita per vincere
Presentata la squadra. Nuovo presidente: lascia Toni, arriva Bernini
30/08/2013 - 19:49

VITERBO – (An. Ar.) La prima impressione, quando si attraversa il pratino del relais Corte delle Terme, è che la Stella Azzurra sia diventata grande. Più grande di quanto già non fosse negli ultimi anni, quando vinceva e scalava i campionati. La prima impressione, quando s’intravedono gli ombrelloni e il tavolo e le sedie e gli striscioni, è che la Stella Azzurra sia pronta per l’ultimo salto, quello della consacrazione, per riportare il basket viterbese dove è stato un tempo e dove dovrebbe tornare al più presto. Specie se i presupposti sono questi.

In realtà, l’avventura della squadra è già cominciata da una decina di giorni. I ragazzi sudano e corrono gli ordini di coach Pasqualini e del preparatore atletico Simone Di Serio. Oggi è stato solo un appuntamento mondano, per mostrarsi nei vestiti migliori e per annunciare soprattutto le intenzioni. Che sono interessanti, anche se lo stesso allenatore (del quale l’unica pecca resta l’accento ternano) non si sbilancia: “E’ la nostra seconda stagione in Divisione nazionale C – dice il coach – e vorremmo ripartire da dove abbiamo lasciato, possibilmente migliorandoci. Grazie all’impegno della società sono arrivati ottimi giocatori, che si integrano nel nostro progetto tecnico e nel contorno ambientale. Vogliamo vivere una stagione esaltante, e l’unico modo per farlo è attraverso il lavoro duro, e col sostegno dei tifosi, che invitiamo già da ora a riempire il palazzetto”. Insomma, nessun obiettivo dichiarato, ma secondo le previsioni è proprio la Stella Azzurra una delle favorite del girone E, insieme a Cassino. Fermo restando che dal 5 ottobre in poi (esordio in casa contro Valmontone) ci sarà da aspettarsi qualche sorpresa, underdog, le chiamano gli americani.

Chi vuole ricominciare da dove si era finito, ma con un esito diverso, è anche Piero Camilli, che alla Stella Azzurra dà gran parte del supporto economico – insieme ad una bella pattuglia di sponsor locali – e che dà anche il nome con la sua Ilco. “Io il basket non l’ho mai seguito – confessa il Comandante – ma quel canestro allo scadere (contro Palestrina in gara tre della semifinale playoff, ndr) ancora non mi è andato giù. Quest’anno dobbiamo cancellare quell’epilogo sfortunato. Oltre a questo, mi piace molto l’attenzione per il settore giovanile che il club coltiva da sempre: lo sport serve soprattutto per formare i ragazzi, toglierli dalla strada, e insegnare loro a stare insieme. Per questo sono sempre contento di finanziare società locali, perché io non vengo dalla luna, ma sono viterbese”.

Ma la vera novità di questa temporada, arriva dal movimento di scrivanie. Dopo anni lascia la carica di presidente Mirella Toni, che abdica in favore del figlio Fabio Bernini. “Un passaggio programmato da tempo – dice lei – e che mi consentirà di dedicarmi al minibasket”. E lui, il nuovo presidente, spiega: “Sono emozionato di ricevere il testimone da mia madre, non capita molto spesso. Abbiamo fatto dei cambiamenti che poi cambiamenti non sono. Perché? Perché vogliamo vincere ancora di più”. E allora, ecco che Marcello Meroi diventa vicepresidente e resta dirigente responsabile della prima squadra. Roberto Maccio è il general manager. Fabrizio Gatti direttore sportivo. Marcello Gasbarri e Giorgio Ricci coordineranno il settore giovanile. I volti nuovi? Roberto Alabiso, da vent’anni in Federazione e procuratore federale, e Fausto Cipriani, che da primo allenatore della Nuova Fortitudo (che qui tutti si guardano bene dal citare: il derby è già iniziato) diventa allenatore dell’under 19. Altre novità dal settore giovanile, che allarga la sua sfera d’influenza in provincia: dopo Capranica, ecco Civita Castellana, Bagnoregio e la partnership viterbese col Santa Rosa.

Poi si passa alla presentazione della squadra, con il vice allenatore Umberto Fanciullo che si candida come showman alla Fiorello. Vengono chiamati quelli dello zoccolo duro (Ottocento, Rossetti, Basili, capitan Giganti e Rogani, Andrea Meroi, Ripamonti, Fabrizi e Piazzola) e i nuovi, dal play Chiatti, al lungo Gori, al giovane Brunelli. Suona la sirena, la prima partita è finita, o forse appena cominciata.






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