ANNO 14 n° 118
Omicidio Zappa, il figlio: ''Quanto vale
la vita di un uomo?''
11/03/2014 - 16:58

VITERBO - Riceviamo e pubblichiamo.

''La giustizia (italiana sia ben chiaro) ha fatto il suo corso, e la farsa è stata celebrata speriamo definitivamente, anche se all’arroganza non c’è mai fine e lo sdegno, testimoniatoci da conoscenti e non, è unanime.

Il circo chiude i battenti e con esso pagliacci, azzeccagarbugli e comici se ne vanno a casa, incuranti del fatto che in questo disgraziato paese non esista un senso di giustizia e certezza della pena: il crimine non paga sosteneva qualcuno. Non qui da noi, e rabbrividisco al pensiero che se la vicenda non fosse stata così tragica, questi esseri antropomorfi romeni sarebbero a piede libero a fare l’unica cosa che sanno fare, e fortuna che il giudice in prima istanza ha dato una pena esemplare altrimenti lo sconto chissà sarebbe ancora maggiore.

Sotto a chi tocca, aspettiamo il prossimo atto criminale ben sapendo che, vada come vada, la pena non sarà mai commisurata all’offesa perché le carceri sono piene, i soldi non ci sono, siamo contagiati da intellettuali imbecilli che pontificano sul concetto di libertà e politici buonisti, di solito schierati in una specifica parte politica che per raggranellare qualche voto toglierebbero di galera anche la peggior feccia.

E poi ci sono gli avvocati che fanno il loro mestiere, personalmente pulirei i cessi di Calcutta piuttosto che difendere simili criminali; sì perché di criminali si tratta e chi li ha difesi sa bene che non esistevano margini né di interpretazione, né scappatoie, e se la sentenza è stata ammorbidita lo si deve alle problematiche espresse prima riguardo il sistema giudiziario italiano.

In ogni caso anche in un lavoro così sporco esiste rispetto per la parte lesa e le esternazioni degli avvocati viterbesi della difesa sono risibili: se il signor Delfino paragona il caso ancora poco chiaro di un capo espiatorio come Guede alla certezza del crimine dei romeni, che dire? Invece vorrei tanto sapere da Russo e Delfino in che modo saranno pagati da questi criminali, evidentemente nullatenenti e auspico che chi di dovere controlli provenienza del denaro, pagamenti e parcelle.

Cosa lasciare ai posteri per una vicenda simile e cosa diranno le mie nipotine che sanno che il nonno è morto perché cadendo ha sbattuto la testa e che da grandi oltre a sapere la verità si troveranno fra i piedi questi esseri inutili che tra indulti, buona condotta e chi sa quante altre balle, usciranno presto dalle patrie galere? E che morale esce da questa e da altre storie simili o ancora peggiori di questa se non che nel nostro paese la vita ha diverso valore in una grande città rispetto alla provincia, dal momento che è il clamore popolare o vendetta (secondo un avvocato!!!) a determinarne il prezzo?

Ed infine, da ignorante in materia come molti altri italiani mi chiedo come si possa modificare senza nuovi o diversi elementi una sentenza in modo così sproporzionato: veramente un giudice ha tutto questo margine di giudizio e quindi di potere? Questo è veramente inquietante…Poveri noi che oltre a sostenere parassiti criminali, pure stranieri, che campano a nostre spese nelle carceri, paghiamo con le nostre tasse un apparato giudiziario da terzo mondo''.

Marco Zappa





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