ANNO 14 n° 119
Aggressione Zappa - Hanno confessato
I quattro giovani romeni arrestati ammettono le loro responsabilità davanti al Gip
31/03/2012 - 02:15

Di Flavia Ludovisi

VITERBO – Hanno confessato le loro responsabilità al Gip Francesco Rigato i quattro giovani romeni arrestati dai carabinieri poche ore dopo che avevano ridotto in fin di vita il professor Ausonio Zappa, 81 anni, durante un tentativo di rapina nella sua villa, lungo Strada Romana, che conduce da Bagnaia alla provinciale Canepinese. In un primo momento, davanti al Pm Paola Conti e al comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Gianluca Dell’Agnello, solo tre avevano parlato, mentre uno, il ''basista'',non aveva risposto alle domande del magistrato.

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, svolto ieri mattina nel palazzo di giustizia, i difensori di tre giovani, Marina Bernini e Virna Faccenda, hanno chiesto che i loro assistiti venissero concessi gli arresti domiciliari. Il Pm, invece, ha chiesto la convalida dell’arresto e l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il Gip si è riservato la decisione. Con tutta probabilità si pronuncerà questa mattina, intorno alle 10,30.

La ricostruzione del selvaggio pestaggio che ha ridotto in fin di vita Zappa, compiuta davanti al Gip, ha sostanzialmente confermato quella del Pm e dei carabinieri: l’anziano docente si trovava a casa da solo quando, verso le due di notte del 28 marzo. Svegliato dai rumori, è uscito dalla camera da letto e ha visto i due romeni che erano entrati in casa, forzando la porta con un cacciavite. Ha fatto appena in tempo ad azionare il telecomando del sistema d’allarme che aveva in mano ed è stato raggiunto dai malviventi che lo hanno massacrato. Secondo la prima versione colpendolo alla testa con una spranga di ferro, secondo quanto emerso ieri in udienza, a calci e pugni.

Gli altri due materiali dell’aggressione sono Petrit Cosmin Ofrea, di 19 anni, e Adrian Nicusor Salicir 22 anni. Daniel Ionel Ofrea, di 25 anni, e Alexander Petrica Trifan, 20 anni, quest’ultimo figlio della bandante che qualche anno fa aveva assistito la suocera di Zappa, erano invece i pali ed avevano il compito di accompagnare i primi due alla villa con una Bmw condotta da Trifan e di andarli a riprendere a colpo compiuto.

Ed è stata proprio '''un'imprudenza'' dei pali a condurre i militari alla soluzione del caso. Dopo aver accompagnato i complici alla villa, infatti, si sono recati a Vignanello, nell'abitazione di una loro connazionale. Nel tornare a riprenderli, a forte velocità, sono stati fermati da una pattuglia dei carabinieri. I militari, controllati i loro documenti, li hanno lasciati andare ma, insospettiti dal loro comportamento, li hanno seguiti. Giunti davanti alla villa, i due romeni si sono accorti di essere controllati e si sono dati alla fuga, inseguiti dall'auto dei militari. Nel frattempo, è scattato l'allarme nell'abitazione di Zappa e un'altra pattuglia si è immediatamente recata sul posto, dove ha trovato l'anziano disteso sul pavimento, tra la camera da letto e il soggiorno, in una pozza di sangue. Dalla centrale operativa è così partito l'allarme e la pattuglia all'inseguimento ha subito capito che l'auto in fuga era collegata con quanto accaduto. Dopo pochi chilometri la Bmw è stata bloccata e i giovani a bordo portati in caserma. E uno dei due ha subito confessato il motivo della fuga. I carabinieri si sono quindi recati nell'abitazione degli altri due che, dopo aver massacrato il docente, si erano allontanati a piedi, e li hanno arrestati.

Ieri mattina, è piombata nell’aula dell’udienza la notizia, poi smentita, della morte del professor Zappa . Due degli arrestati, gli autori materiali del pestaggio, sono scoppiati in lacrime.

 





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