ANNO 14 n° 119
Ausonio Zappa non ce l'ha fatta
Intorno alle 13 è morto a Belcolle il docente vittima del pestaggio a Bagnaia
07/04/2012 - 13:48

VITERBO - Il professor Ausonio Zappa, vittima di una feroce aggressione da parte di quattro giovani romeni la notte tra il 27 e 28 marzo, non ce l’ha fatta. Il docente, fondatore dell'Accademia di Belle Arti di Viterbo e Milano, si è spento intorno alle 13 a Belcolle, dove era ricoverato nel reparto di Neurochirurgia a causa delle gravi ferite riportate durante il pestaggio.

All’arrivo in ospedale, il professore era stato subito dichiarato in coma irreversibile dai medici che lo avevano preso in cura.

Dopo la morte di Zappa si aggrava la posizione dei quattro arrestati con l’accusa di essere stati gli esecutori della rapina nella villa di Bagnaia. Per i giovani (Petrit Cosmin Ofrea, Adrian Nicusor Salicir (autori materiali dell’aggressione) e Daniel Ionel Ofrea (palo insieme ad Alexander Petrica Trifan, figlio della badante che anni fa accudiva la suocera di Zappa) l’accusa potrebbe cambiare da tentato omicidio a omicidio.

LA RAPINA – L’anziano docente si trovava a casa da solo quando, verso le due di notte del 28 marzo, svegliato dai rumori, è uscito dalla camera da letto e ha visto Petrit Cosmin Ofrea, di 19 anni, e Adrian Nicusor Salicir 22 anni, che erano entrati in casa, forzando la porta con un cacciavite. Ha fatto appena in tempo ad azionare il telecomando del sistema d’allarme che aveva in mano ed è stato raggiunto dai malviventi che lo hanno massacrato a calci e pugni.

L'ARRESTO DEI QUATTRO - Daniel Ionel Ofrea e Alexander Petrica Trifan, 20 anni, (i pali) quella notte, avevano compiuto un’imprudenza: Dopo aver accompagnato Petrit Cosmin Ofrea e Adrian Nicusor Salicir fuori dalla villa di Zappa si sono recati a Vignanello, nell'abitazione di una loro connazionale. Nel tornare a riprenderli, a forte velocità, erano stati fermati da una pattuglia dei carabinieri. I militari, controllati i loro documenti, li avevano lasciati andare ma, insospettiti dal loro comportamento, li avevano seguiti. Giunti davanti alla villa, i due si erano dati alla fuga notando l’auto dei carabinieri. Nel frattempo era scattato l’allarme della casa e dalla centrale operativa era partita la segnalazione. I carabinieri erano così partiti all’inseguimento della Bmw fermando i giovani. Gli altri due, fuggiti in mezzo alla campagna, erano stati fermati poco dopo.

TENTATO SUICIDIO - Il giorno dopo l’arresto (29 marzo) Cosmin Ofrea, 19 anni, aveva tentato di suicidarsi in carcere. Gli agenti della polizia pentitenziaria, entrando nel cella erano riusciti a fermare il ragazzo prima che facesse l'estremo gesto.

 





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