ANNO 14 n° 118
Macchina Santa Rosa, Il bando pronto entro la settimana
Ma resta difficile ricucire
lo strappo Comune-Sodalizio
14/10/2014 - 02:00

di Roberto Pomi

VITERBO - Nuova Macchina di Santa Rosa, il dibattito continua ma Palazzo dei Priori tira dritto. Il bando potrebbe finire già questa settimana in commissione, ritorno deciso nell’ultimo consiglio comunale, per poi essere pubblicato. Il nodo più dibattuto è quello della composizione della commissione. Uno dei punti interrogativi più grossi riguarda analogie e differenze tra le attuali linee guida e quelle decise dall’amministrazione Marini e che portarono poi alla scelta di '''FioredelCielo''.

Diversi ambienti della maggioranza sostengono la sostanziale uguaglianza, nell’opposizione invece la pensano in maniera diametralmente opposta. Il discorso è abbastanza tecnico. Il percorso scelto dalla maggioranza oggi unisce in pratica l’ideazione e la progettazione, separando la costruzione. In questa maniera il concorso d’idee si configura come acquisizione di servizio, per cui vale l’articolo 108 del codice appalti. Una scelta che impone l’introduzione di una commissione disciplinata dalla norma. Ciò esclude la possibilità d’inserire il Sodalizio, ragione che ha determinato un importante strascico polemico.

Questo spiega perché il segretario generale e i dirigenti hanno dato parere negativo all’emendamento presentato dall’opposizione che voleva una commissione con all’interno un rappresentante del Sodalizio, uno della Curia e uno dell’Unitus. I tecnici di Palazzo dei Priori hanno in sostanza detto che per fare questo tipo di commissione, essendo il consiglio comunque sovrano, andava cambiata impostazione a tutta la procedura per l’individuazione della nuova Macchina di Santa Rosa. In buona sostanza non hanno detto di no alla commissione con i soggetti appena detti, ma che non si può fare con l’impostazione che Michelini e i suoi hanno inteso dare.

Veniamo al ‘’sistema Marini’’. In quel caso la precedente amministrazione non decise di fare un concorso d’idee disciplinato dal codice appalti. Decise di separare la fase d’ideazione, tenendosi quindi le mani libere, e poi mettere a gara progettazione/costruzione. Tanto che il regolamento del concorso d’idee venne approvato in consiglio comunale, cosa che non è stata necessaria questa volta perché il concorso è disciplinato dalla legge. La commissione inoltre venne fatta dalla giunta, che deliberò indicazioni per il dirigente, e non dal dirigente.

Questioni di lana caprina? Tutt’altro, e se si continua su questa strada rischia di essere difficile ricucire lo strappo tra Comune e Sodalizio.





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