ANNO 14 n° 120
Parcheggio multipiano a Valle Faul, il sindaco rilancia il progetto
05/07/2013 - 04:00

VITERBO – Settecentocinquanta posti auto coperti su tre piani; l’intero Sacrario è dintorni liberati dalle auto e trasformata in parte in spazi verdi e parte in piazza pedonale da 11mila metri quadrati; altri 10mila metri quadrati di superficie, prospiciente l’ex mattatoio, attualmente occupati dal parcheggio a raso da poco inaugurato dalla precedente amministrazione, riportati a verde, in modo da restituire a Valle Faul la fisionomia storica. Questo, in sintesi, il progetto per la costruzione di un parcheggio multipiano per il quale il sindaco Leonardo Michelini e la sua giunta hanno chiesto un finanziamento da 13 milioni di euro alla Regione Lazio nell’ambito del programma triennale delle opere pubbliche 2013-2015. E, secondo voci provenienti da Palazzo dei Priori, con discrete possibilità di essere accolto. Michelini ne avrebbe già parlato personalmente con il governatore Nicola Zingaretti ottenendo, se non proprio un ok, qualcosa più di un ''vedremo''.

Certo, la proposta non è nuova di zecca, ma è sempre attuale e ha il merito di riportare alla ribalta un progetto che, se realizzato, non solo potrebbe cambiare il volto della città, ma riuscirebbe anche imprimere una svolta decisiva verso la chiusura del centro storico alle auto.

L’idea, per così dire originaria, risale alla seconda metà degli anni Ottanta, quando il consiglio comunale approvò il cosiddetto ''Progetto Alosa''. Sindaco di Viterbo era Pio Marcoccia. Da allora e per alcuni anni, il plastico del parcheggio multipiano, che prevedeva anche la completa riqualificazione di Valle Faul, in quel periodo completamente abbandonata a se stessa, rimase esposto nella sala consiliare. A bloccare tutto, l’infuriar delle polemiche su presunti rapporti con la mafia di alcuni personaggi legati alla società. Che nel frattempo, però, continuava a costruire parcheggi multipiano e non solo in mezza Italia. Le accuse di contiguità con la mafia dei cosiddetti ''cavalieri dell’apocalisse'', come venivano chiamati i tre principali soci dell’Alosa, non sono mai state provate, ma il parcheggio multipiano, che sarebbe stato costruito interamente a spese della stessa società in cambio della gestione per una trentina di anni della struttura, fu abbandonato. Come il centro fieristico espositivo, il centro agroalimentare, la riapertura delle ex terme Inps, il completamento del simianello, il recupero di alcuni prestigiosi palazzi di proprietà pubblica. E per ultimo dell’aeroporto.

Una decina di anni dopo ci riprovò il sindaco Giancarlo Gabbianelli a riproporlo. Ma i fondi avrebbero dovuto essere tutti o in buona parte pubblici e, ancora una volta, non se ne fece nulla.

I posti auto previsti dal progetto versione Michelini sarebbero quasi il doppio degli attuali 388, tutti a pagamento, del parcheggio del Sacrario. Anche l’area della pensilina, che in base al progetto Plus presentato dalla precedente amministrazione e finanziato dall’Unione Europea, dovrebbe essere trasformato in centro di promozione turistica, passerebbe da 1200 metri quadrati a 2700, e ospiterebbe anche uno dei capolinea dei mezzi di trasporto pubblico urbano.

Il progetto, secondo quando si è appreso, interesserebbe anche l’area di Valle Faul sottostante via San Clemente e il palazzo dei Papi che, dalla fine del muro di cinta dell’ex mattatoio in poi, è di proprietà di vari privati.





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