ANNO 15 n° 120
“Golle!“
C’era una volta a Civita, la rubrica poetica a cura di Alessandro Soli
09/09/2022 - 12:49

di Alessandro Soli

CIVITA CASTELLANA - Nel gioco del calcio c’è una componente che lo caratterizza, e riveste primaria importanza nel praticarlo, è una semplice parola, che sicuramente deriva dall’inglese: GOAL.

Non sto qui a fare una analisi cervellotica o quanto meno psicologica di questo termine, mi limiterò con questa mia poesia a centrarne l’aspetto emotivo ed emozionale.

Per esempio le varie reazioni di ogni giocatore dopo, come si dice in gergo, “aver gonfiato la rete avversaria”. Da vecchio tifoso viola, come dimenticare “la mitragliata di Batistuta”, “la sviolinata di Gilardino”, “l’inchino di Mutu”, o “il non vi sento di Toni”? Allora andiamo a fare “GOLLE”.

“Golle!“

Quanno vedi annà drento a a palla,

quanno tutti t’abbracceno, quanno urleno le folle,

solo allora aripiji fiato e strilli: GOLLE!

 

Che vòr dì sta parola, nun o saprai mai,

ma senti l’importanza pe’ quello che fai.

Ci’ai preso tanti carci, nun ce la fai più,

te senti e gambe molle?

Che te frega, ai vinto, ai fatto GOLLE!

 

E’ ‘na gioia indescrivibile, che te fa volà

là indove, nisuno potrà mai arivà !

Cori veloce, ar posto de li piedi ci’ai du’ molle,

aò sei proprio forte, ai fatto GOLLE!

 

Ma aricordete sempre dell’artri dieci che t’anno aiutato,

perché co’ essi poi raggiunge er risultato.

Solo allora, immezzo ar fango, o tra le verdi zolle

Capirai er valore de a parola GOLLE!





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