di Alessandro Soli
CIVITA CASTELLANA - Quante cose vorremmo dire apertamente, siano esse proteste motivate o semplici e palesi constatazioni. Ma il quieto vivere e l’educazione, frenano la nostra lingua, allora “Boccaccia mia statte zitta“.
Come eravamo
Boccaccia mia statte zitta!
Era il 1968 quando Raffaele Pisu proponeva nello spettacolo tv del sabato sera, un piccolo pupazzo che muoveva ad arte e dialogava con lui sull’attualità del momento: il mitico Provolino. Era una provocazione continua, il presentatore cercava di calmare la piccola peste, che, messa alle strette, ripeteva fino alla noia “Boccaccia mia statte zitta” Questa frase entrò nel linguaggio comune di quel periodo, quello per intenderci, della rivoluzione dei costumi, della contestazione giovanile, del cambiamento a tutti i costi, e ben presto, grazie alla voce del grande Oreste Lionello, che lo doppiava, divenne un personaggio “cult” come si direbbe oggi. Perché ho voluto “rispolverare” Provolino? Perché con i tempi che corrono, chi di noi non si sente un po’ Provolino? La crisi, le infrastrutture insufficienti, il lavoro che non c’è, le giovani generazioni che perdono giorno dopo giorno i valori e gli ideali che finora hanno caratterizzato e valorizzato la nostra bella Italia… Boccaccia mia statte zitta! Se poi scendiamo nello specifico o nel locale, fate un po’ voi: il degrado dei monumenti, le buche sulle strade, l’immondizia e la sporcizia che stravolgono paesaggi unici ed ahimè poco conosciuti a livello nazionale, e che dovrebbero farci sentire orgogliosi di esserci nati … Boccaccia mia statte zitta! Allora? In tutto questo marasma fatto di rimpianti sul “Come eravamo” su come potevamo essere e non siamo, sciogliamogliela la lingua a Provolino, e soprattutto non facciamoci “manipolare” come la celebre marionetta. Non facciamoci “doppiare” anche se il doppiatore è uno all’altezza, perché la nostra voce è la più importante e se vogliamo, supera per intensità quella del flauto, suonato dal pifferaio magico che trascinava i topi fuori dalla città. Ah Provolino Provolino, non devi fare così, sii sempre educato, ubbidiente, generoso, onesto, ma che dici? Perché mi ripeti ancora… Boccaccia mia statte zitta?