ANNO 14 n° 118
Il Pd sfiducia, la maggioranza che fa?
Centrodestra al bivio: far cadere il presidente Meroi o accettare la giunta tecnica
07/02/2014 - 00:02

VITERBO – La mozione di sfiducia della minoranza nei confronti del presidente Meroi ha sparigliato le carte in Provincia. E potrebbe portare a delle conseguenze imprevedibili, in teoria anche rinsaldare Meroi e la nuova giunta tecnica già presentata dal presidente, ma che non ha ancora firmato.

Perché adesso, con il consiglio provinciale in cui la mozione dovrà essere discussa e votata, la palla torna in mano alla maggioranza. Già, quella maggioranza che lo stesso Meroi aveva ridotto all'impotenza, azzerando la giunta politica e presentando quella tecnica (che però non ha ancora firmato le deleghe). Cosa faranno ora, Nuovo Centrodestra, Fratelli d'Italia e Udc? Faranno mancare al presidente quei voti necessari per andare avanti collaborando di fatto con gli avversari per la sinistra facendo cadere la giunta? Altro che larghe intese, sarebbe un'alleanza paradossale e difficilmente spiegabile in termini politici (anche se, per quello che contano oggi gli elettori...)

Più possibile allora uno scenario di ricompattamento. Basta liti, basta critiche alla scelta di Meroi, si vota la fiducia e si va avanti, magari nella speranza di un rimpasto a medio termine che consenta prima o poi di far rientrare qualche assessore interno al posto o al fianco dei tecnici. Anche perché sembra che da parte dei consiglieri di maggioranza non ci sia nessuna voglia di andare a casa anzitempo.

Ci sarebbe anche una terza via, che va comunque presa in considerazione seppure appaia al di là di ogni logica non solo politica ma anche morale. Cioè che il presidente ci ripensi, e per riconquistare il gradimento della maggioranza revochi la giunta tecnica (la prima riunione è prevista per oggi pomeriggio) e richiami i politici. Ma da parte di Meroi sarebbe un gesto davvero inqualificabile dal punto di vista umano e anche d'immagine. Rimangiarsi la parola è davvero l'ultima sceneggiata che manca, sul palcoscenico del teatrino di palazzo Gentili.





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