ANNO 14 n° 119
Giunta di esterni per uscire dal tunnel
Ultimi tentativi per salvare l'amministrazione: c'è tempo fino al 2 febbraio
30/01/2014 - 00:04

VITERBO – Giovedì, venerdì, sabato e domenica. E poi? Poi l'avventura di Marcello Meroi da presidente della Provincia potrebbe finire. Con la ratifica delle dimissioni – già presentate il 13 gennaio scorso – e l'arrivo di un commissario profettizio che gestisca l'amministrazione fino alla scadenza naturale del 2015 e in attesa della riforma prevista dal Governo.

Più passa il tempo e meno si lascia spazio per una situazione politica della vicenda. Perché il presidente, rimettendo il mandato, ha lasciato alla maggioranza che lo sostiene il compito di risolvere la crisi. E di trovare una soluzione condivisa all'esigenza di ridurre i costi della Provincia. Peccato che anche su questo punto – che pure dovrebbe essere pacifico – le parti non riescano a trovare accordi, nonostante gli incontri quotidiani tra Nuovo Centrodestra, Udc e Fratelli d'Italia. Anche l'ultimo piano suggerito dallo stesso Meroi, sembra trovare parecchi veti: già, perché la riduzione della giunta da sette a quattro assessori potrebbe pure funzionare, ma ha spostato soltanto il nocciolo dello scontro sui nomi. Su chi dovrebbe entrare e chi dovrebbe uscire, infatti, i gruppi hanno trovato molto da ridire. E intanto il tempo passa, inesorabile, e avvicina il traguardo del 2 febbraio, oltre il quale nulla sarà più possibile.

Ecco allora la soluzione estrema, che sta prendendo quota nelle ultime ore. Un gesto eclatante, firmato dal presidente Meroi: ritirare le dimissioni, nominare una nuova giunta a quattro, con personalità “eccellenti”, inattaccabili e affidabili, meglio se non coinvolte nelle faide di palazzo Gentili. E con questa nuova veste, un Governo del presidente, depurato dai veleni, andare a cercare in consiglio i voti per andare avanti. Anche dalla minoranza, tutt'altro che ostica a via Saffi e che anzi già in passato aveva lasciato intendere di essere pronta a dare una mano pur di prolungare la legislatura e portare a termine le questioni più spinose rimaste sul tavolo (a partire dal rinnovo dei precari in scadenza per passare poi alla gestione dei fondi per strade e scuole e ai contributi di risarcimento per l'alluvione del 2012). Potrebbe essere questa la mossa finale di Meroi: giocarsi il tutto per tutto, col rischio di non andare oltre qualche settimana di sopravvivenza, ma almeno dare un segnale forte a certa politica. Quella delle poltrone, quella che ha impantanato la Provincia fino ad oggi.





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