ANNO 14 n° 120
Il centro storico in consiglio comunale
Tra oggi e giovedì si parla dei provvedimenti per il cuore della città
15/10/2013 - 04:00

VITERBO – Ore 9, consiglio comunale. Il secondo dei tre di questa metà ottobre. Dopo le linee programmatiche lette dal sindaco e approvate dalla maggioranza (astenuto il Movimento cinque stelle, contrari gli altri) della settimana scorsa, oggi il menù dovrebbe proporre la discussione sul centro storico. Sempre che non si decida all’ultimo momento di anticipare altri argomenti. Il punto all’ordine del giorno recita: “Elaborazione e definizione di valorizzazione e recupero centri storici capoluogo e frazioni. Proposta istituzione dell’ufficio speciale per i centri storici”.

In sostanza, quello su cui sta lavorando da oltre tre mesi l’assessore (al centro storico, appunto) Alvaro Ricci, seguendo le linee del sindaco e della maggioranza – che in tutte le sue componenti già in campagna elettorale aveva puntato sulla questione centro storico – e andando anche a studiare in trasferta anche il celebre “modello Siena”.

Sul modello Viterbo, invece, l’impressione è che ne vedremo – e ne ascolteremo – delle belle, visto che già nel corso della discussione sulle linee guida del sindaco, qualcuno dell’opposizione (Buzzi di Fratelli d’Italia, per esempio, ma non solo) ha anticipato dubbi e interrogativi sulle modalità e sui tempi. Lo stesso hanno fatto ieri i rappresentanti di FondAzione, La Mia Tuscia e Viterbo che lavora, che in una conferenza stampa hanno chiesto una “scelta ragionata, non affrettata e il più possibile condivisa”.

L’amministrazione Michelini parla espressamente di chiusura “prima di Natale”, almeno per quanto riguarda la parte monumentale di San Pellegrino e di San Lorenzo, ma è logico che con poco preavviso bisognerà non commettere errori e cercare di coinvolgere il più possibile tutte le parti in causa. Che sono tante: i residenti, innanzitutto, da sempre in prima linea nel chiedere provvedimenti draconiani; i commercianti, che per la verità nel corso degli anni sono stati molto più ambigui sulla scelta da fare, spalleggiando anche quegli amministratori compiacenti che il centro non l’hanno mai voluto chiudere; e ancora, i proprietari degli immobili, gli operatori turistici e tutta la varia fauna che ha a che fare col cuore della città. Per non parlare dei trasporti pubblici, che dovranno giocoforza contribuire se non agevolare il cambiamento, della polizia locale e delle associazioni di categoria.

Di certo a Michelini e ai suoi occorre procedere con sicurezza, senza passi falsi, scelte impopolari o poco chiare. Anche la comunicazione, in un discorso così delicato e vitale per la valorizzazione della città, può essere decisiva.





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