ANNO 14 n° 119
Chiusura centro storico, ''basta parlare solo dei commercianti''
Scrive il lettore Marco Valentini
12/03/2014 - 09:36

Riceviamo e pubblichiamo

In questo periodo in cui è piuttosto calda la questione della chiusura del centro storico alle auto mi piacerebbe vedere sugli organi di stampa una maggiore attenzione verso quelle tantissime persone (commercianti compresi) che sono favorevoli a una Viterbo con meno auto nei suoi posti più belli, una Viterbo più turistica e più valorizzata, quella che sogniamo da anni e anni ma che non si è mai realizzata.

Davvero, è ormai stancante aprire un giornale o un sito e trovarci sempre le solite facce, i soliti negozianti storici del centro che protestano perché l'amministrazione comunale di turno prova a limitare il traffico dentro le mura. Non ci sono solo loro. Viterbo non è più quella di 30-40 anni fa. Poi, se guardiamo i dati di fatto concreti, finora sono stati tolti i parcheggi da quattro piazze del centro (Fontana Grande, San Carluccio, Della Morte e S. Maria Nuova) così come negli anni passati era stato fatto a piazza del Gesù e del Duomo. E la Ztl è soltanto il sabato e la domenica, come se fosse sempre il periodo natalizio. Quindi non è tutta questa grande rivoluzione che vogliono far credere.

Mi piacerebbe, cari giornalisti, che dedicaste interviste e articoli a tutti coloro che la pensano diversamente dai soliti noti, che venisse data voce intanto a tutti quei commercianti più giovani e meno retrogradi e poi ai giovani, agli studenti, alle associazioni, ai residenti, alle persone che hanno una mentalità più moderna rispetto a quelli che per partito preso sono contro la chiusura del centro.

La realtà è sotto gli occhi di tutti: il centro storico si sta svuotando di persone e di negozi, e non certo solo per colpa della crisi, ma per un assenza di politiche di rilancio e sviluppo. Il centro è stato sempre aperto al traffico ma i negozi hanno chiuso lo stesso. Guardate via Cavour o via La Fontaine. Perché, parliamoci chiaro, con i monumenti e le piazze storiche soffocate dalle automobili non c'è turismo, non c'è cultura, non c'è socialità, non si può fare niente di niente.

Marco Valentini





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