ANNO 14 n° 119
Chiusura centro storico, De Simone: ''Si istituisca osservatorio''
L'intervento del segretario di Confartifgianato Imprese
08/10/2013 - 18:54

VITERBO - Il centro storico di Viterbo sta affrontando uno dei momenti più critici in assoluto: soffocato dal peso delle innumerevoli polemiche di chi lo vuole chiuso al traffico ora e subito, il cuore storico del capoluogo sta letteralmente cadendo a pezzi. Nel senso che alcuni dei suoi “gloriosi pezzi” (vedi Schenardi) si stanno arrendendo a chiudere i battenti.

«Gli imprenditori del centro – spiega Andrea De Simone, segretario di Confartigianato Imprese di Viterbo – così come i loro colleghi fuori le mura, stanno indubbiamente patendo i nefandi effetti di una recessione senza precedenti. Assistiamo alla quotidiana emorragia di attività commerciali e artigiane motivo per il quale la riqualificazione del centro non ammette più indugi ma neppure azioni affrettate. È quantomeno doveroso ascoltare le anime del centro, cittadini e imprenditori, per capire quali sono le istanze e le difficoltà di chi poi, a conti fatti, il centro lo vive. Perché anche la fisionomia del cuore storico della città nell’ultimo ventennio è cambiata profondamente e per poter parlare di riqualificazione bisogna innanzitutto prendere le mosse da una conoscenza dell’attuale realtà socio-economica».

Che il traffico scellerato per le vie del centro storico sia un’anomalia da correggere è un punto che, bene o male, vede tutti d’accordo, il modus operandi che porterà alla correzione della stortura, invece, è motivo di discussione, spesso animata.

«Se il centro vive dei flussi turistici del fine settimana (e con l’inverno assisteremo al fisiologico calo) – continua De Simone –, delle passeggiate del sabato pomeriggio, degli aperitivi del week end e della movida notturna è poi così conveniente pensare ad una chiusura totale prima della fine dell’anno? Non è impossibile comprendere la difficoltà che un’amministrazione di qualsivoglia colore politico incontra nell’affrontare la situazione. Per questo motivo, come Associazione vicina alle realtà imprenditoriali attive nel centro storico, con tutte le difficoltà che ne derivano, chiediamo al sindaco Michelini e alla sua giunta di istituire un osservatorio, uno strumento con il quale andare a scandagliare tutte le problematiche di chi vive quotidianamente il centro».

La proposta che arriva da Confartigianato Imprese di Viterbo mira al raggiungimento di un piano di riqualificazione cucito su misura sulle particolarità del centro storico di Viterbo, quartiere per quartiere. Un piano che sia efficace e sorretto da un sistema di infrastrutture e servizi totalmente ripensato, confidando anche sui potenziali benefici effetti degli interventi previsti dal progetto Plus. Ancora, attivare una campagna di comunicazione che frantumi le mura cittadine e tutti gli altri confini diffondendo la bellezza straordinaria del centro storico viterbese, moltiplicandone in tal modo le possibilità. Perché che Viterbo sia un gioiello ci bellezza i viterbesi lo sanno bene, il problema è che è vitale che lo sappia quanta più gente possibile.

«Operando per moduli ben definiti e ragionati a partire dalle esigenze di chi abita e lavora all’interno delle mura – conclude Andrea De Simone – è possibile dare il via a una vera e propria rinascita del nostro centro storico e chissà che alla fine non riusciremo a far anche meglio delle città che ci hanno preceduto».

 





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