ANNO 14 n° 120
Comune, ufficio speciale: missione centro storico
Presentato il nuovo apparato, con tutti dipendenti interni a costo zero
22/11/2013 - 13:45

VITERBO – C’è un ufficio a via Garbini. O almeno ci sarà a breve, operativo magari già da lunedì 2 dicembre. Unica missione: occuparsi del centro storico, lo scrigno dei gioielli della città, della storia, della tradizione, delle eccellenze che tutto il mondo ci invidierebbe se tutto il mondo le potesse conoscere.

Per queste, e per altre ragioni pragmatiche e logistiche abbastanza noiosette (ma fondamentali nel quadro generale) ecco che il Comune ha istituito l’ufficio speciale per il Centro storico, che avrà la durata di due anni (ma l'intenzione è renderlo definitivo) guidato dall’assessore Ricci e che sarà riempito entro venerdì di tutta una serie di figure tecniche e professionali – scelte tra il personale del Comune, a costo zero per le tasche dei cittadini – alle quali spetterà il compito di prendersi cura dei quartieri più antichi e belli della città. Studiando misure per la crescita e la valorizzazione e risolvendo i problemi pratici correlati, dai parcheggi alle zone a traffico limitato, dalle piazze ai trasporti pubblico all’ornato.

“Crediamo che il centro storico raccolga tutto l’insieme delle tradizioni e dei valori di questa terra, e che sia il punto da dove partire, il motore e la vetrina dell’economia viterbese”, ha detto il sindaco Leonardo Michelini, introducendo l’ufficio in una conferenza stampa in sala Aurora a palazzo dei Priori.

L’assessore Ricci, che questo ufficio lo ha fortemente voluto e che ha incassato appena un mese fa dal consiglio comunale l’approvazione all’unanimità dei suoi progetti per il centro, è pronto a guidare la sua nuova squadra con piglio da conducator e con le idee chiare: “C’è la fila di richieste per entrare a far parte dell’ufficio – spiega Ricci – Il che dimostra quanto stia a cuore ai viterbesi, dipendenti comunali ma possiamo anche sperare normali cittadini, la questione. Entro venerdì concluderemo le selezioni e da lunedì 2 dicembre potremmo essere operativi. Voi non immaginate quante cose ci siano da fare”.

A partire dall’abolizione dei parcheggi nelle piazze monumentali (del Gesù, della Morte, San Lorenzo, San Carluccio), alla creazione di nuovi stalli per i residenti, alla cura e alla riqualificazione delle fontane, allo sfruttamento degli edifici di proprietà comunale (come la chiesa dell’ex Tribunale, presto trasformato in centro espositivo), alla ristrutturazione delle facciate degli edifici. “Il centro storico così diventerà un unico, grande centro direzionale, di uffici, commerci, incontri, turismo, in un piano che procede per punti, a brevissima, media e lunga scadenza”, chiosa Ricci.

L’assessore allo Sviluppo Economico, Tonino Delli Iaconi, uno che per vent’anni ha visto da vicino il non evolversi delle cose, racconta: “Nei programmi elettorali tutti hanno sempre infilato il centro storico, ma nessuno ha mai fatto nulla. Perché certe cose sono facili da dire, meno da fare. Mi auguro che quando questa amministrazione avrà un suo bilancio, il centro storico diventi una vera e propria categoria, con le sue esigenze, i suoi fondi, le sue problematiche all’ordine del giorno. Se non facciamo così, il centro muore”. E sulle prime misure pratiche per agevolare iniziative culturali – tema al centro di bizzarre polemiche in questi giorni – Delli Iaconi è tranciante: “Invece di dare contributi ad associazioni varie, col rischio di non sapere chi o cosa ci sia dietro, preferiamo ridurre o azzerare la tassa d’occupazione del suo pubblico, un incentivo virtuoso e non fine a se stesso”. Chiude Giacomo Barelli, l’uomo della cultura: “Qui è la sinergia a poter essere decisiva, affinché il centro storico sia vivo tutto l’anno per i turisti e i viterbesi possano convincersi che in fondo è sempre stato così, che non c’è voluta nessuna rivoluzione”.

Il primo banco di prova è per Natale, periodo in cui nella zona monumentale fioccheranno le iniziative. Dalla mostra di Del Piombo in Comune, a quella di Stern alla chiesa del Gonfalone, fino al “percorso sensoriale” previsto in piazze del Gesù e al festival delle luci. “Cercheremo di arrivarci più preparati possibile, iniziando dalle piazze e cercando anche di chiudere al traffico quella parte della città con ordinanze in funzione degli eventi”. Già, di chiusura totale alle auto dei non residenti per ora non si parla, e questa in fondo è l’unica notizia un po’ amara in una mattinata dolce, dolce speranza.





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