ANNO 14 n° 117
Un solo nuovo assessore: Troncarelli
La giunta sarà ridotta da 9 a 7, Zucchi si è già dimessa, fuori anche Valeri
19/05/2015 - 08:24

VIERBO – Una new entry, Alessandra Troncarelli, in quota Pd, d’osservanza panunziana, e due uscite: Alessandra Zucchi, ''Oltre le mura'', che si è dimessa ieri pomeriggio per non essere dimissionata, e Raffaella Valeri, area Sel, recentemente ''scomunicata'' dal suo stesso partito, che ha deciso di ritirare l’appoggio alla giunta Michelini.

La Troncarelli subentrerà in giunta, ma con deleghe diverse, al dimissionario Fabrizio Ferzini, anch'egli di osservanza panunziana, che ha retto i Servizi Sociali fino a qualche settimana fa. Sarà questo, oltre alla riduzione degli assessori da nove a sette e a una parziale ridistribuzione delle deleghe, l’esito della verifica chiesta dalle minoranze del Pd cittadino, che a Palazzo dei Priori, a seguito di una serie di transumanze correntizie, sono diventante la maggioranza del gruppo democrat.

Anche se non è stato ancora del tutto sciolto il nodo Antonio Delli Iaconi, imposto come assessore dal capogruppo Pd Francesco Serra e dai renziani. Lo stesso Serra che ora vorrebbe, fortissimamente vorrebbe, cacciarlo. E che pur d’indorare la pillola all’ex amico Tonino, chiede che tutti gli esterni escano dalla giunta. Ma il sindaco non se la sentirebbe di sacrificare Delli Iaconi, anche per il mondo che rappresenta (è stato fino a poco tempo fa il direttore di Assindustria). Qualora Serra & co. riuscissero a ottenere la testa di Delli Iaconi, il suo posto in giunta verrebbe preso da Mario Quintarelli. O meglio: Serra & co. vorrebbero che fosse preso da Quintarelli.

La principale ragione per cui Michelini non intende accettare il diktat sugli esterni è che non intende revocare le deleghe ad Andrea Vannini, nominato ''muto proprio'' assessore all’ambiente e all’igiene urbana. Del resto, l’incarico al docente universitario è, per così dire, a termine: il suo mandato scadrà quando avrà messo a regime la raccolta differenziata dei rifiuti e superato alcune problematiche ambientali della città. Tra l’altro, Vannini sta svolgendo egregiamente il suo mandato. Quindi il sindaco non ci pensa proprio a immolarlo sull’altare di un accordo di pace con la ''strana coppia'' Serra – Panunzi (il primo renziano, il secondo della sinistra Pd). Anche perché teme che nel volgere di poco tempo possa diventare carta straccia. Lo stesso discorso vale per l’assessore Giacomo Barelli, l’esterno di Viva Viterbo, che non sarà un fulmine di guerra ma è uno che s’impegna e che crea pochi grattacapi.

Quindi, ci dovrebbe essere un solo innesto in giunta, la Troncarelli. O al massimo due, qualora Serra e i renziani trovino il coraggio di dire che il problema non sono gli esterni in quanto tali, ma Delli Iaconi. In questo caso, come detto, gli potrebbe subentrare Quintarelli.

Comunque vadano le cose, le deleghe assegnate agli assessori verrebbero significativamente rimescolate. Il vice sindaco Luisa Ciambella passerebbe ai servizi sociali e cederebbe il bilancio a Barelli, una delega quest'ultima ritenuta contigua allo sviluppo economico che già detiene. La Troncarelli avrebbe le competenze finora gestite dalla Zucchi più la polizia locale. Alvaro Ricci, Raffaela Saraconi, Vannini e Delli Iaconi (se resterà) manterrebbero le deleghe attuali. Le competenza della Valeri, infine, verrebbero ripartite tra i vari assessori.

Qualora la Troncrelli diventi assessore e quindi si dimetta da consigliere comunale, le subentrerebbe Massimo Cappetti. Se, oltre a lei, dovesse essere nominato assessore anche Quintarelli o chi per lui, scatterebbe Aldo Bellocchio.





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