ANNO 14 n° 118
Un tris di ''civici'' per la presidenza del consiglio
In corsa Tofani, Ciorba e Simoni
14/06/2015 - 00:00

VITERBO – Con l’ufficializzazione della nuova Giunta comunale con otto assessori (ma al prezzo di sette), la crisi a Palazzo dei Priori dovrebbe potersi definire conclusa. Ma c’è ancora un passaggio da ultimare e non si tratta di faccenda di poco conto, poiché si tratta di nominare il presidente del Consiglio comunale dopo le dimissioni di Maria Rita De Alexandris, rimasta in carica qualche mese e poi dimissionaria (o dimissionata?) in nome di una ragion di maggioranza, la cui logica è ancora difficile da comprendere.

Allora, il Pd (che ha rimpolpato la sua presenza nell’esecutivo con due nuove assessore) ha accettato che la poltrona dello scranno più alto della Sala d’Ercole sia riservata alle liste civiche, come peraltro accade sin dall’inizio della consigliatura. Problema risolto, allora? Piuttosto azzardato dare una risposta affermativa senza prima aver analizzato l’attuale situazione nel magmatico mondo delle liste non aderenti, almeno ufficialmente, ad alcun partito. Dunque, per rispetto dei risultati elettorali, quella poltrona spetterebbe ad Oltre le mura che resta il gruppo più numeroso, sebbene piuttosto frammentato al suo interno. Goffredo Taborri si era già defilato aderendo al Nuovo centro destra e adesso che è passato ufficialmente all’opposizione, sparisce dal panorama dei possibili candidati. Sergio Insogna e Chicco Moltoni si sono segnalati negli ultimi tempi per una serie di attacchi a raffica verso il sindaco Michelini e la sua amministrazione: piuttosto complicato che uno dei due possa essere ripescato per un incarico prestigioso. Restano, dunque, tre possibili candidature: Marco Ciorba, Maurizio Tofani, Paolo Simoni.

Il primo è sicuramente un candidato forte, ma per diventare presidente del Consiglio dovrebbe lasciare la graditissima delega al volontariato, settore nel quale peraltro ha operato benissimo, a giudizio unanime di amici e avversari. Il secondo vanta un’ottima esperienza amministrativa, oltre che conoscenza dei regolamenti e della macchina burocratica. Un handicap potrebbe essere rappresentato dall’ancora non risolta querelle sulla decadenza e dal fatto di essere diventato qualche settimana fa consigliere provinciale. Sul terzo non ci sono particolari controindicazioni, anzi viene considerato un fedelissimo di Leonardo Michelini. Senza dire che il candidato lo sceglierà Oltre le mura, ma dovrà evidentemente piacere a tutti, soprattutto al Pd.

In conclusione, è su questa terna che si sceglierà, ma previsioni è meglio non farne. In politica, soprattutto in quella viterbese, è preferibile non sbilanciarsi.





Facebook Twitter Rss