ANNO 14 n° 118
Rimpasto di giunta, è guerra di nervi
Per alcuni consiglieri
sarebbe meglio andare a casa
13/05/2015 - 00:01

di Roberto Pomi

VITERBO - Rimpasto di giunta, è ancora rebus. Passa per i movimenti di Palazzo dei Priori tutto il ''malpancismo'' che sta interessando il Partito Democratico cittadino in questi giorni. La situazione è arcinota: le elezioni provinciali hanno determinato la sintesi della maggioranza comunale in due blocchi: l’area moderata, di cui fanno parte anche i cinque consiglieri popolari, e i sette della strana coppia di fatto Panunzi-Serra a cui si è aggregato il duo Insogna-Moltoni. 

Un cambio profondo che chiede di trovare specchio nei ruoli di comando, leggasi giunta, del Comune di Viterbo. Leonardo Michelini è chiamato alla sintesi degli umori interni che non sono dei migliori. Siamo ancora al muro contro muro. Con i 9 che rivendicano spazio nell’esecutivo (al momento sulla carta sono rappresentati solo da Antonio Delli Iaconi) e Michelini che fa orecchie da mercante. Ma la macchina del rimpasto è già stata accesa.

L’idea forte di queste ore è la riduzione della giunta da nove a sette assessori. il movente è quello del taglio dei costi, anche se funziona piuttosto male. Infatti i nove costano come sette, in virtù di una decisione presa a suo tempo dalla giunta. Una decisione che tra l’altro sta alimentando malumori tra gli stessi assessori, che vivono con sofferenza l’idea sempre più insistente che bisogna abbattere i costi della politica.

E’ quindi scattato il ragionamento sugli ''scaricabili''. E in pole position c’è il nome di Raffaella Valeri. Le sue dimissioni sono state chieste, in queste ore, dallo stesso partito che l’ha supportata e la diretta interessata è in meditazione sul da farsi. Considerando che uno dei nove posti è già stato liberato dalle dimissioni anticipate di Fabrizio Fersini, potrebbe essere sufficiente questo taglio. Ma la dinamica non risolverebbe la richiesta di coinvolgimento dei ''serra-panunziani'', lasciando di fatto i nervi scoperti.

E il nervosismo nel palazzo non è poca cosa, considerando che tra i denti più di un consigliere sta iniziando a mettere in circolo la frase: ''Meglio andare a casa che continuare così''. Facendo camminare i ragionamenti sul rimpasto, tra i caduti dall’Olimpo ci potrebbero essere anche Alessandra Zucchi e Antonio Delli Iaconi, anche se la messa dovrebbe fare i conti con la fiducia e l’amicizia che di quest'ultimo con il primo cittadino.

C’è chi parla di un ingresso in giunta della panunziana Alessandra Troncarelli, ma difficilmente il gruppo ''serra-panunziano'' sarebbe disposto a perdere un consigliere. Più probabile l’ingresso di un esterno e il nome che torna a circolare è quello di Sandro Mancinelli. La prerogativa delle scelte è tutta in capo al sindaco, così come in capo al consiglio l’approvazione del bilancio alle porte del consiglio comunale. La guerra di nervi entra nel vivo.





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