ANNO 14 n° 117
La lunga notte della terza commissione consiliare
Le dimissioni di Santucci bloccano tutto in attesa dell'elezione di presidente
21/07/2015 - 02:01

di Roberto Pomi

VITERBO – Il tilt della terza commissione è sempre più grave. Le dimissioni di ieri del vicepresidente Gianmaria Santucci complicano ancora di più il già difficile quadro. Se infatti con un vicepresidente eletto era ancora pensabile di portare avanti i lavori a questo punto, con la palla nelle mani del consigliere anziano, niente è più possibile se prima non si procede all’elezione di presidenza e vicepresidenza. Il consigliere anziano, che in realtà è Francesco Serra, ha solo il potere di convocare le sedute per l'elezione, non può fare altro.

Ergo la terza commissione è paralizzata. Il tutto con all’orizzonte due pratiche importanti che attendono di essere discusse. Si tratta di due spostamenti di cubatura significativi. Il primo è legato all’operazione di ristrutturazione dell’ex mattatoio. La paralisi della terza commissione, considerando l’importanza degli argomenti in questa affrontati, è sicuramente grave.

La maggioranza, che ha trovato la quadra per il rinnovo della presidenza sulla figura di Paolo Simoni, ha bisogno dell’appoggio di almeno una parte delle opposizioni. Da regolamento infatti il presidente e il suo vice devono essere eletti dai due terzi dei consiglieri presenti. In totale dono 11, 6 per la maggioranza e 5 per le minoranze. Per l’elezione occorrono 8 voti e il quadro dice che sono fermi a 7, considerando che Goffredo Taborri si è dichiarato disponibile a votare per mettere fine al teatrino.

Difficile però trovare l’ottavo. Il blocco è dettato da una questione politica. Le opposizioni infatti giudicano la rimozione, decisa e operata dal capogruppo di Oltre le Mura Maurizio Tofani, di Francesco Moltoni un precedente inquietante. Un qualcosa che rischia di far passare la linea che i capigruppo possono ''giocare a Risiko con i consiglieri nelle commissioni''. Chiedono quindi, per poter partecipare serenamente al voto, che la questione venga discussa e si metta una pezza





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