ANNO 14 n° 118
Rsa, una mattinata ad alta tensione
Faccia a faccia tra commissione consiliare e le famiglie dei ricoverati
14/06/2016 - 02:00

di Roberto Pomi

VITERBO – Rsa, è il giorno del faccia a faccia tra l’associazione Aforsat (che riunisce i familiari dei ricoverati nelle strutture) e la commissione comunale.

Venerdì gli associati si sono riuniti per ragionare insieme sul da farsi, decidendo di rifiutare la prospettiva del contributo avanzata da Palazzo dei Priori. La commissione è chiamata a sua volta a votare il regolamento che decide i criteri di assegnazione dei soldi, in base alle fasce Isee. Anche se l’umore degli stessi consiglieri è bassissimo e tutti sono consapevoli di trovarsi in mano una patata molto bollente. Il clima è infatti incandescente, dopo un anno di ragionamenti sulla questione attraversati senza individuare soluzioni capaci di garantire la copertura del servizio.

Ci sono un centinaio di famiglie viterbesi che stanno andando avanti con una spada di Damocle che gli penzola sopra la testa. All’origine del tutto la decisione della Regione Lazio di non sostenere più le persone in Rsa. Tutto è ricaduto sulle spalle dei comuni, che devono fare i conti con il bilancio. Così a Palazzo dei Priori hanno pensato di poter fare fronte a un sostegno che nel 2014 richiedeva risorse pari a un milione e 890mila euro (80% della copertura assicurato dalla Regione) con appena 450mila. Una coperta ridotta a un quarto. Come dire che in molti resteranno scoperti.

Il regolamento che l’amministrazione vorrebbe far approvare fissa dei contributi per fasce di reddito: chi ha un Isee tra zero e 4mila euro avrebbe un sostegno di 500 euro, da 4mila a 8mila 350 euro e da 8mila a 13mila pari a 150 euro.

A definire il nuovo quadro, che di fatto mette i cittadini nella condizione di essere debitori diretti delle strutture, la delibera approvata il data 31 dicembre 2015. Così da gennaio 2016 le Rsa hanno iniziato a scrivere per il pagamento delle rette mensili direttamente alle famiglie, che hanno accumulato decine di migliaia di euro di debito. Una situazione che lo stesso assessore ai Servizi Sociali Alessandra Troncarelli, arrivato alla guida di Palazzo del Drago quando la situazione era già stata determinata, ha definito più volte “una bomba”. Si preannuncia una mattinata davvero di fuoco, considerando che l’esasperazione di alcune famiglie è davvero arrivata a un passo dal limite.





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