ANNO 14 n° 118
Rsa, si apre uno spiraglio
Dopo un duro muro contro muro si valuta una strada diversa dal regolamento
14/06/2016 - 11:36

di Roberto Pomi

VITERBO – Rsa, una partita a ping pong in commissione. Poi la via d'uscita provvisoria: il Comune elaborerà uno studio (in due settimane) sulle circa cento posizioni interessate, quantificando i costi reali al netto delle quote coperte dalle pensioni erogate dall'Inps. Quindi un nuovo incontro per trovare una sintesi, sperando che siano percorribili strade diverse da quella tracciata dal regolamento.

E' stata una mattinata di muro contro muro tra l'amministrazione Michelini, che abbraccia come linea quella di trasformare la compartecipazione del Comune alle rette in contributo secco, e Aforsat e consiglieri di minoranza, fautori di strade alternative. 

Botta e risposta serrato, con alcuni momenti di alta tensione. Le famiglie non ci stanno ad accettare in silenzio l'approvazione del regolamento. L'amministrazione e il dirigente Fioramanti fanno muro. Il dirigente spiega così: ''La trasformazione della compartecipazione in contributo è già stata fatta in altri comuni del Lazio. Stamani sono arrivati altri due decreti ingiuntivi, con interessi moratori. Si va alla Corte dei Conti dritti dritti per questo genere di cose. La compartecipazione ci presenta rischi eccessivi e l'ente va tutelato''.

''Pensate quindi di tutelare le casse dell'ente trasferendo i decreti ingiuntivi da Palazzo dei Priori alle famiglie con assistiti nelle Rsa?'',sbotta il consigliere Gianmaria Santucci. 

La seduta di commissione, voluta per creare un confronto tra Aforsat e consiglieri chiamati a votare il regolamento, inizia con il presidente Laura Calcagnini: ''Con quanto stabilite nel regolamento non coprite niente. A chi sta in prima fasce Isee date 6mila euro a fronte di un debito di 20mila. Non lo possiamo accettare''.

Santucci tenta di aprire una strada nuova, che poi viene utilizzata in chiusura di commissione come traccia: “Facciamo i conti e copriamo dove i singoli non arrivano direttamente con quanto percepiscono di pensioni erogate dall'Inps”. La linea chiesta dalle famiglie è di trovare una rotta chiara per il futuro e poi aprire un ragionamento sul 2015.

Riecheggia più e più volte la cosa evidente: la coperta è troppo corta e vanno trovate in bilancio ulteriori risorse per fare fronte. Scoppia la gazzarra. A innescarla è Livio Treta: ''Va bene, mettiamo più soldi per le Rsa e non facciamo il trasporto di Santa Rosa e la cura del verde”. Replica Marini: “Abbiamo chiesto di tagliare gli sprechi che ci sono nel bilancio''.





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