ANNO 14 n° 118
Rsa, il Comune paga gli arretrati
800mila euro di fondi regionali 2014 destinati alle strutture
Ma restano i problemi dal 2015 in poi
19/08/2016 - 02:01

VITERBO – Rette rsa, il Comune di Viterbo paga. Almeno la quota del 2014, quella relativa all’80% che all’epoca spettava alla Regione Lazio prima delle modifiche legislative che tanti guai – ancora senza soluzione - hanno prodotto per amministrazioni, strutture e soprattutto pazienti e famiglie dal 2015 in poi.

Con una delibera firmata dal dirigente del settore Servizi Sociali, Alfredo Fioramanti, il 17 agosto scorso, Palazzo dei Priori ha liquidato dunque alle strutture assistenziali, sul piede di guerra da tempo al pari delle famiglie degli ospiti, circa 800 mila euro di esclusive risorse regionali (l’80% del totale appunto, visto che il 20% in quel caso spettava al Comune), relative al 2014, come pagamento per prestazioni socio sanitarie erogate da soggetti privati in regime di convenzionamento con il servizio sanitario. Il 2014 è suddiviso in due parti, dal 1° gennaio al 15 luglio e dal 16 luglio al 31 dicembre. Nel dettaglio, la spesa complessiva di 803.371,60 euro viene così ripartita, come si legge nel documento del Comune: ‘’279.348,46 euro al capitolo 101970 del bilancio 2016; 279.680,94 al capitolo 101970 del bilancio 2016, considerando che spesa è coperta da avanzo vincolato alla data del 31 dicembre 2015, derivante da finanziamento regionale già incassato; 244.342,20 euro al capitolo 101970 del bilancio 2016, considerando che la spesa è coperta da avanzo vincolato alla data del 31/12/2015 derivante da finanziamento regionale già incassato’’. 

Seppur con due anni di ritardo, dunque, arriva una boccata di ossigeno almeno per le strutture sanitarie assistenziali, che nei mesi scorsi avevano inviato i decreti ingiuntivi al Comune per il ritardo nel corrispondere le spettanze. ''Quelli sono soldi regionali già in cassa - spiega il consigliere comunale di FI e ed ex sindaco, Giulio Marini - e riguardano il 2014. Ma il problema rsa resta, specie dal 2015 in poi, ed è ben lungi dall’essere risolto''.

Dopo la modifica della legge di luglio 2014 da parte della Regione e la successiva delibera di giunta regionale di dicembre dello stesso anno, i Comuni si sono infatti trovati senza finanziamenti. A discapito, ovviamente, degli utenti e delle strutture. ''La Regione Lazio ha comunicato che non parteciperà più alla composizione della retta per l'80% ma solo per il 40% e quindi il Comune oggi non anticipa più i soldi in attesa che la Pisana li restituisca, come accadeva con la mia amministrazione - aggiunge -. L'amministrazione comunale insiste con il regolamento per i contributi, ma credo sia a questo punto prima il caso di aspettare le mosse della Regione dopo che di recente sono stati approvati il passaggio dal 40% al 50% della quota regionale e l'innalzamento da 30 a 40 milioni di euro di fondi per le residenze sanitarie assistenziali''.

Il problema dei fondi, superato il 2014, però rimane comunque immutato. Così come le posizioni intransigenti dei pazienti e delle famiglie, ancora in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato.





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