ANNO 14 n° 120
Frode fiscale, indagati i proprietari di Villa Buon Respiro
Gli Angelucci accusati anche
di associazione per delinquere
07/06/2014 - 02:00

ROMA - Una nuova disavventura giudiziaria si abbatte su Antonio Angelucci, ex deputato Pdl, editore di vari quotidiani, tra cui il ''Corriere di Viterbo'', considerato una sorta di ''Re'' della sanità privata del Lazio, con un impero di almeno 25 cliniche, tra le quali Villa Buon Respiro a Viterbo. Insieme con i tre figli Giampaolo, Alessandro ed Andrea ed altre sei persone che collaborano con la società della famiglia di imprenditori, è coinvolto in un'inchiesta della procura di Roma che vede tutti indagati per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e all'appropriazione indebita.

L'inchiesta dei pm Paolo Ielo e Mario Palazzi è partita da una serie di verifiche fiscali e oggi gli uomini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, coordinati da Cosimo Di Gesù, hanno perquisito le sedi delle società Roma Global Service. Per gli inquirenti sarebbe una sorta di ''schermo societario'' utilizzato per l'acquisizione di beni di lusso destinati agli Angelucci, e la San Raffaele Spa, alla quale fanno capo le cliniche dell'imprenditore abruzzese.

Omissione delle dichiarazioni sulle imposte, fatture per operazioni inesistenti e appropriazione indebita. Sono gli aspetti finiti nel mirino degli inquirenti. Gli accertamenti vertono in primo luogo sull'omissione di imposte dirette ed indirette, tra il 2009 ed il 2013 - si legge nel decreto di perquisizione - della Th Sa, holding del gruppo con sede in Lussemburgo, ma di fatto operante in Italia. Non solo, tra il 2007 ed il 2009 sarebbero stati indicati elementi passivi fittizi, nelle denunce dei redditi di Roma Global Service, rispettivamente per 5,6 milioni e 11 milioni di euro, mentre per quella del 2008 sarebbero state indicate fatture per operazioni inesistenti per 733 mila euro.

Infine, i pm di piazzale Clodio contestano la presenza di elementi passivi fittizi nella denuncia dei redditi 2010 della San Raffaele per 6,2 milioni di euro e l'annotazione nella contabilità 2007 di fatture relative a operazioni ''oggettivamente inesistenti'' emesse da Roma Global Service.

Secondo quanto scritto dai pm Ielo e Palazzi nel decreto di perquisizione Antonio Angelucci, già deputato del Pdl, ed i tre figli Giampaolo, Alessandro e Andrea sarebbero i ''capi e gli organizzatori dell'associazione per delinquere'' finalizzata alla violazione di reati tributari ed all'appropriazione indebita. ''Un sodalizio criminale - proseguono gli inquirenti - nel quale i membri della famiglia Angelucci esprimono una posizione apicale''.



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