di Eleonora Celestini

VITERBO – Mauro Mazzola sulla Trasversale chiede supporto e collaborazione a sindacati e associazioni datoriali e di categoria, ‘’perché – dice – non voglio passare alla storia per quello che bloccherà la realizzazione dell’opera, ma per quello che la vedrà realizzare rispettando il territorio”. Ma al momento gli interpellati hanno risposto timidamente, con un appoggio con riserva alle proposte del presidente della Provincia, in attesa di studiare i tracciati e le varianti sostenute da Mazzola, e di scoprire le contromosse dell’Anas. Nessun documento congiunto, per adesso, ma buoni segnali di disponibilità al dialogo.

Ma andiamo con ordine. Stamattina il numero uno di Palazzo Gentili e sindaco di Tarquinia ha convocato in Provincia i rappresentanti di imprese e lavoratori per chiedere la loro firma in calce a un documento che sulla questione Trasversale chiamasse in causa la Regione Lazio. Ma per un disguido telematico alla fine hanno partecipato alla riunione indetta nella sala del consiglio solo Federlazio, col direttore Giuseppe Crea, CNA, nella persona del segretario Luigia Melaragni, Lega Cooperative seppur commissariata ma presente con Luigi Biagini, e Ance Lazio e Unindustria, con Fabrizio Calandrelli. Che si sono mostrati aperti alla discussione ma anche ansiosi di conoscere meglio il contenuto delle carte. Risultato: domani Mazzola sarà in Regione a colloquio con l’assessore alle Infrastrutture Fabio Refrigeri, ma probabilmente non porterà con sé un documento firmato da tutti ma solo la disponibilità, per ora verbale, del territorio a rivedere il progetto di completamento, qualora quello dell’Anas non risultasse fattibile, economico, snello dal punto di vista burocratico e più veloce da realizzare. Fermo restando che la competenza in materia e la facoltà di convocare la Conferenza dei servizi al riguardo rimangono del Ministero alle Infrastrutture e non della Regione Lazio.

La vicenda è nota: il confronto tra Anas, che ha messo appunto un tracciato per il completamento della Mestre-Orte-Civitavecchia – il terzo, in ordine di tempo, degli ultimi anni – che attraverserebbe la Valle del Mignone, e le rappresentanze del territorio di Tarquinia si è interrotto qualche settimana fa. Da lì la frattura con Mazzola, ma anche con i cittadini della zona interessata dal passaggio della Trsversale. “loro giocano – tuona il presidente della Provincia, illustrando le slide con i tracciati messi a confronto -, io no però. Quando di recente il ministro Delrio è stato a Viterbo ha detto che la Trsversale è una priorità ma che fino al 2018 almeno non ci sono i fondi per realizzarla. Quindi basterebbe sederci e aspettare l’arrivo del 2018, ma io non credo che le cose stiano così”. Mazzola chiama in causa Anas, che ha presentato un tracciato, denominato viola, ‘’che secondo loro ha già ottenuto l’ok del Cipe – aggiunge -, il cui tragitto parte da Monteromano e passa prevalentemente sotto delle gallerie. La Regione Lazio nel 2011 ne ha proposto un corridoio alternativo, che chiameremo blu, con un percorso diverso che terminava al Cinelli. L’estate scorsa Anas ci dice: ricominciamo da zero. Ma ci prendono in giro? Se quello viola ha già l’ok del Cipe, vuol dire che ha superato gli studi di fattibilità. Oggi Anas ci presenta il percorso rosso, che passa nella Valel del Mignone”. Una zona, secondo il sindaco di Tarquinia, a forte rischio alluvionale e soggetta a frane in località Montericcio. “Se non ci fosse il ponte sul Mignone – spiega – che fa da diga, ogni volta che piove lì si porterebbe via tutto’’. Ma non basta. “La Sat ha già realizzato lo svincolo per la Trasversale che deve confluire sull’Aurelia – dice -, ma il progetto rosso di Anas sposta il posizionamento di questo svincolo più a valle. Questa è una modifica sostanziale dell’autostrada e dovrebbe per forza tornare all’esame del Cipe’’. Con conseguente aggravio di costi e con l’allungamento dei tempi di realizzazione.

Mazzola fa anche riferimento ai ricorsi a cui il progetto ultimo dell’Anas andrebbe incontro. “La zona interessata è ad alta vocazione agricola – dice -, le aziende della Farnesiana sono già sul piede di guerra. Per questo per creare una condivisione del territorio e non rivivere quanto accaduto con la Sat, ho favorito il dialogo con l’Anas pur non essendo convinto della bontà del progetto. Puntavamo a trovare un’alternativa, a non provocare ingerenze e ricorsi, ma non ci hanno voluto ascoltare e sono andati avanti con la loro idea. Ecco perché il dialogo si è interrotto”. Mazzola presenta poi la proposta del Comune di Tarquinia. “Noi chiediamo che venga utilizzato lo svincolo sull’Aurelia già realizzato da Sat – dichiara il presidente della Provincia -, che bypassi la zona archeologica e si riagganci con una variante nella zona di Monteromano sul percorso che l’Anas stessa ha detto essere stato già approvato dal Cipe. Il progetto già c’è, così risparmieremmo tempo e soldi. Io non ci sto a passare per quello che non vuole la Trasversale, perchè quella è un’opera che non servirà tanto al porto di Civitavecchia, quanto a tutta la Tuscia per uscire dalla sua prigionia infrastrutturale. Ma sono anche vigile, io controllo e tutelo il territorio e chi ci vive. Per questo chiedo la collaborazione delle associazioni datoriali e dei lavoratori, dei sindacati e delle istituzioni interessate affinché insieme si chieda l’intervento della Regione Lazio. Non ci devono lasciare soli in questa battaglia: il 2018 è vicino ma tempo per realizzare un progetto condiviso di percorso c’è”. 

Domani, dunque, l’incontro alla Pisana con l’assessore Refrigeri, per capire che margini di manovra ci sono. Al momento il sì più convinto alla proposta di Mazzola è parso quello di Federlazio, ma nei prossimi giorni le eventuali prese di posizioni delle altre associazioni chiamate in causa da Mazzola chiariranno se la sua contro Anas sarà una battaglia in solitaria o se potrà contare su un supporto più ampio.