VITERBO - ''I nostri ragazzi meritano una risposta''. Lo dicono i genitori degli studenti delle scuole superiori che dall'inizio dell'anno scolastico protestano contro il doppio orario di ingresso che crea disagi notevoli, legati al trasporto pubblico. Disagi che a novembre scorso i ragazzi hanno presentato al prefetto Bruno nel corso di due riunioni. Nella seconda, era stata presentata loro la possibilità di tornare all'ingresso unico. Da allora ad oggi non è cambiato nulla.
O meglio, non è cambiato nulla sul fronte degli orari scolastici, sul fronte degli impegni e delle quarantene covid a scuola invece sì. ''In queste settimane - spiegano i genitori - sono partiti anche i Pon. Corsi che sono frequentati dai ragazzi perché, per esempio, danno crediti per la maturità. E così accade che ai 2 - 3 pomeriggi in cui gli studenti sono costretti, a causa dell'orario, a mangiare un panino a scuola, si aggiunge un altro pomeriggio, quello in cui si tiene il corso Pon''. Disagio che si aggiunge a quelli di sempre. ''Ci sono alcuni ragazzi che tornano a casa alle 17, 17.30 - continuano i genitori - e si devono rimettere subito a studiare perché il giorno dopo hanno verifiche in classe e interrogazioni''.
I genitori, così come hanno fatto in questi giorni gli studenti, tornano a chiedersi che senso abbia mantenere questo doppio orario, dopo che anche Cotral aveva dimostrato che si potevano rimodulare le corse in base al ritorno all'ingresso unico. Ma, soprattutto, si chiedono che senso ha continuare su questa strada visto che sta per cessare anche lo stato di emergenza sanitaria. 'Che cosa succederà il primo aprile? - si domandano i genitori - Ci devono dire che senso ha mantenere questo stato di cose. A quale logica risponde?''.
Le famiglie non comprendono il silenzio da parte del prefetto. ''I nostri ragazzi - dicono - si sono comportanti con rispetto verso le istituzioni, nei tempi e nei modi. Per rispetto meritano una risposta''.
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